Covid, Cartabellotta: “Picco contagi nel fine settimana”

Covid. Il monitoraggio della Fondazione GIMBE rileva, nella settimana 29 giugno-5 luglio, un ulteriore aumento dei nuovi casi (595.349) in tutte le Regioni e in tutte le Province. Ancora in crescita gli indicatori ospedalieri e i decessi (464). Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene” condotta dal direttore Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

“Si conferma un’elevata circolazione del virus nel nostro Paese. Stiamo avendo numeri raddoppiati in area medica e in terapia intensiva. Sembra ci sia qualche segno di rallentamento, è possibile che arriveremo al picco nel fine settimana, inizio della prossima. Ora con tante persone a casa infette in molti settori si vive un vero e proprio lockdown, con i servizi che sono paralizzati”.

Grandi eventi

I grandi eventi, come i concerti che si stanno tenendo in questi giorni, potrebbero influire sul numero dei casi.

“In situazioni di grandi assembramenti anche all’aperto l’uso della mascherina sarebbe raccomandato. Noi però dobbiamo considerare che questi eventi si verificano una tantum, mentre le attività quotidiane sono più rischiose nei luoghi ordinari”.

Mascherine

Sulle mascherine al chiuso è difficile che il governo faccia retromarcia, anche se, secondo Cartabellotta, ormai sarebbe tardivo un intervento.

“Non credo ci sia una marcia indietro sulle disposizioni effettuate riguardo alle mascherine. Il problema è che adesso non avrebbe più senso perchè ci avviciniamo alla fase di picco, bisognava pensarci prima mutuando l’esperienza del Portogallo. Scaricare tutto sulla responsabilità dei cittadini diventa problematico”.

Quarta dose

Nella somministrazione della quarta dose del vaccino siamo ancora molto indietro.

“Oggi sappiamo che dopo 120 giorni la protezione nei confronti della malattia grave cala, sappiamo che c’è una riduzione della mortalità in chi fa la quarta dose, ma questa protezione decresce con l’età. Il problema fondamentale è allargare la platea, però dall’altro lato abbiamo le persone più fragili che devono ancora essere protette. I vaccini aggiornati? Sono stati tarati sulla Omicron b1, è meglio che i fragili facciano subito la quarta dose con il vecchio vaccino”.