Prosegue al Tribunale di Milano il processo ai danni di Alberto Genovese, l’ex imprenditore delle startup imputato per un duplice caso di violenza sessuale. Nella giornata odierna si è tenuta la requisitoria, dopo che il manager ha accetato la richiesta del rito abbreviato, con l’accusa che ha chiesto 8 anni di reclusione.

Processo Genovese, anche la parte civile alza la richiesta di risarcimento

Giornata di requisitoria al Tribunale di Milano nel processo ai danni di Alberto Genovese, l’ex manager imputato per un duplice episodio di violenza sessuale. Il primo caso, nell’estate 2020 a Ibiza, ai danni di una 23enne, il secondo, a novembre dello stesso anno, nel suo attico di Terrazza Sentimento nei confronti di una 18enne.

Il pm aggiunto Letizia Mannella ha esposto il quadro generale, il pm Rosaria Stagnaro si è addentrata nei fatti sottolineando come entrambe le ragazze non fossero consenzienti a causa delle droghe, infine il pm Paolo Filippini cercherà di dimostrare che Genovese fosse lucido al momento degli abusi e non sotto l’effetto allucinogeno della cocaina. Per l’accusa, la richiesta corretta è di 8 anni di reclusione, a cui si sommano i 32 mesi richiesti per l’ex fidanzata giudicata complice nell’episodio di Ibiza.

Nel computo va considerato lo sconto previsto dal rito abbreviato così come la volontà dell’ex imprenditore di intraprendere un percorso riabilitativo in una clinica. In questa struttura è iniziato il suo periodo di fermo ai domiciliari successivo all’iniziale carcerazione dei primi sei mesi. Nel definire lo scenario, l’accusa ha usato l’espressione “quadro di devastazione e degrado umano”.

La difesa, intanto, continua ad appellarsi all’infermità mentale dell’assistito:

“Al momento dei fatti, la capacità di intendere e di volere dell’imputato era quantomeno grandemente scemata a causa dell’alterazione cognitiva dovuta all’abuso di stupefacenti. In ragione di ciò non sarebbe stato in grado di discernere pienamente i confini tra il consenso iniziale e il successivo venir meno del consenso. Non avrebbe cioè compreso quando fosse il momento opportuno di fermarsi“.

Anche la parte civile, rappresentata dalla vittima di Terrazza Sentimento, ha portato un upgrade all’intero caso. Tramite l’avvocato Luigi Liguori la richiesta di risarcimento danni è salita da 1,5 a 2 milioni di euro, in conseguenza alla cessazione definitiva della carriera di modella della giovane.