Dopo il decesso di Andrea, il bimbo di 6 anni morto per intossicazione alimentare nel resort di Sharm El-Sheikh, la madre, Rosalia Manosperti, incinta di quattro mesi, ha mandato un audio dall’Egitto esprimendo la volontà di tornare al più presto a casa. Anche lei e il marito sono ricoverati in ospedale dopo un malore dovuto a una sospetta intossicazione alimentare. La Farnesina manda l’ok per il rientro in Italia.

“Aiutateci per favore a rientrare a casa”. È questo il disperato appello, contenuto in un messaggio vocale mandato al sito Palermo Live, da Rosalia Manosperti, incinta di 4 mesi e mamma del piccolo Andrea, il bimbo morto a Sharm El-Sheikh dopo un malore dovuto a una sospetta intossicazione alimentare.

La donna, che ha accusato sintomi più lievi, si trova in ospedale da sabato assieme al marito, Antonio Mirabile, 46 anni, che lavora all’Anas, ricoverato in terapia intensiva, anche se le sue condizioni nelle ultime ore sembrano migliorare. 

Il messaggio audio completo di Rosalia dice:

“Sono Rosalia Manosperti e da sabato sono ricoverata all’Ospedale di Sharm El-Sheikh insieme a mio marito dove abbiamo anche perso nostro figlio di sei anni. Richiedo a tutte le istituzioni competenti di attivarsi affinché ci riportino in Italia il prima possibile con un volo di linea speciale. Perché le nostre condizioni di salute non ci permettono di prendere un volo di linea normale. Aiutateci per favore a rientrare a casa”.

Restano ancora un mistero le cause della morte del bambino avvenuta nel giro di sole 36 ore dalla manifestazione dei primi sintomi, non si conosce ancora il referto dell’autopsia eseguita dai medici egiziani. Non appena la salma tornerà in Italia verrà eseguito un altro esame da medici di fiducia.

Le parole dello zio di Andrea, il bimbo morto a Sharm El-Sheikh

Anche Roberto Manosperti, fratello di Rosalia e zio del bimbo lancia un nuovo appello per aiutare i familiari bloccati in Egitto. “Mi rivolgo a tutte le istituzioni e autorità competenti sia a quelli locali, al Comune di Palermo e alla Regione Siciliana, che a quelle nazionali affinché tutti si possano adoperare per fare rientrare a casa mia sorella, che voglio ricordare è incinta e mio cognato dopo questa immane tragedia che li ha colpiti”.

Non solo i familiari ma anche il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla ha espresso il suo cordoglio e offerto il suo aiuto alla famiglia, “tutto quello che potrà essere fatto sarà fatto rispetto ad una vicenda così triste. Contatterò i genitori del bambino nelle prossime ore non appena avremo capito che cosa sarà possibile fare per loro”, queste le parole del sindaco a margine di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, parlando con i giornalisti a proposito del rimpatrio della salma del bambino.

Il sostegno della Farnesina e dell’ambasciata alla famiglia

La Farnesina è stata subito informata, così come anche l’Ambasciata italiana in Egitto e tutti hanno assicurato che una volta migliorate le condizioni del papà del bimbo, ancora ricoverato in ospedale, la famiglia verrà trasferita a Palermo a spese dello Stato.

L’ambasciata d’Italia in Egitto e il console onorario a Sharm El-Sheikh, Fabio Brucini, stanno infatti lavorando per prestare la massima assistenza possibile. “Adesso siamo tutti concentrati sulle condizioni di salute dei genitori, che sono ancora ricoverati e nel prestare assistenza alla famiglia della signora che ha chiesto di poterla raggiungere in Egitto”, ha aggiunto la Farnesina.

È stata, inoltre, fornita assistenza per individuare un legale che potesse aiutare la famiglia nei rapporti con la procura di Sharm El-Sheikh, che ha ovviamente aperto un’inchiesta.

La famiglia del piccolo, da parte sua, ha espresso l’intenzione di denunciare il resort, il “Sultan Gardens”, per presunta negligenza, anche se non risultano al momento altri connazionali con sintomi o indicazioni di intossicazioni simili.