Torna nell’estate di Perdasdefogu, dal 25 al 31 luglio 2022, il Festival “Sette Sere Sette Piazze Sette Libri“: una settimana di incontri letterari, omaggi ad autori scomparsi, spettacoli teatrali e musica. Sette autori, diciassette relatori, letture di brani e gruppi musicali sempre diversi: sono questi gli ingredienti della dodicesima edizione della manifestazione.

Sette Sere Sette Piazze Sette Libri: la nascita

Nato nel 2011 con lo scopo di promuovere la lettura, portando gli autori ad avere un dialogo diretto con i lettori, “Sette Sere Sette Piazze Sette Libri” è un Festival letterario organizzato nel comune di Perdasdefogu (in sardo “pietre di fuoco”), in provincia di Nuoro. L’obiettivo è quello di rinsaldare i rapporti della comunità attraverso i libri, coinvolgendo tutti i rioni del paese: ogni piazza, ogni cortile si trasforma in un teatro a cielo aperto, dove per assistere allo spettacolo ognuno porta una sedia dalla propria casa. Per sette sere sette piazze sono interamente dedicate alla letteratura, con ospiti di rilievo nazionale ed internazionale, con spazio anche per gli isolani.

Il programma dell’edizione 2022 del Festival

Giunto ormai alla sua dodicesima edizione, il Festival letterario “Sette Sere Sette Piazze Sette Libri“, con la direzione artistica di Giacomo Mameli, torna dal 25 al 31 luglio, ogni giorno alle 21.30. Tra gli ospiti, Maria Francesca Chiappe, Lucia Tilde Ingrosso, Lucio Luca, Sergio Rizzo, Dacia Maraini, Andrea Sceresini e Giovanni Scipioni, con un ricordo della giornalista russa Anna Politkovskaja. La rassegna 2022 si svolge nel segno di Sergio Atzeni, scrittore e giornalista sardo scomparso nel 1995 a Carloforte e di cui ricorrono 70 anni dalla nascita. Il tema di questa edizione riprende infatti una frase del romanzo postumo dell’autore, dal titolo “Passavamo sulla terra leggeri” (Mondadori 1996):

Trovare racconti mai narrati, dirli con gioia

Si tratta di una scelta significativa, visto che l’opera è una rievocazione romanzata della storia della Sardegna, in cui i protagonisti, di volta in volta veri, inventati o trasformati, detengono il filo della memoria collettiva. Ne emerge così un romanzo che diventa un riferimento non solo culturale-letterario, ma anche identitario, della Sardegna. E Atzeni diventa il tramite tra due mondi: quello di ieri e quello di oggi, distanti forse, ma pur sempre connessi.