Si scioglie in applausi e commozione la lettura della sentenza del tribunale di Frosinone che condanna all’ergastolo in primo grado i fratelli Marco e Gabriele Bianchi per l’omicidio di Willy Monteiro. Insieme a loro condannati anche i complici del pestaggio ai danni del giovane capoverdiano avvenuto a Colleferro nel settembre 2020.

Omicidio Willy Monteiro, tanti i presenti alla lettura della sentenza a Frosinone

Dopo tre ore di camera di consiglio il Tribunale di Frosinone ha condannato in primo all’ergastolo i fratelli Marco e Gabriele Bianchi per l’omicidio di Willy Monteiro accaduto il 6 settembre 2020. Insieme ai due giovani di Artena subiscono la condanna a 21 e 23 anni di reclusione anche Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, presenti al momento dell’omicidio in veste di complici passivi.

Si attendeva con ansia la decisione dei giudici dopo un iter giudiziario particolarmente celere negli ultimi 12 mesi. Oltre alla condanna, pronunciata davanti a un’aula piena di familiari, conoscenti e giornalisti, il tribunale ha disposto una provvisionale, cioè un risarcimento anticipato, di 400mila euro per i genitori di Willy e di 150mila euro per la sorella. Grande commozione e lunghi applausi alla lettura della sentenza, mentre i due fratelli Bianchi hanno sfogato sulla cancellata la loro amarezza per la decisione, prima di essere scortati fuori dall’aula dalla Polizia penitenziaria.

Le dichiarazioni delle parti

La famiglia di Willy Monteiro ha preferito non commentare la sentenza, affidando il pensiero ai legali Vincenzo Galassi e Domenico Marzi:

“Siamo davanti a una sentenza ineccepibile e quasi totalmente allineata alle conclusioni del pm”

Proprio lo stesso pubblico ministero di Velletri, Giovanni Tagliatela, esprime soddisfazione:

“Una conclusione vicina a ciò che speravamo in relazione al lavoro svolto, ma sappiamo che il giudizio poi si presta a delle variabili e il fatto aveva un contesto e delle sfumature che potevano dare adito a una diversa valutazione. Tuttavia le prove che avevamo prodotto erano, a nostro avviso, assolutamente chiare per vedere accolte le nostre richieste

Anche Samuele Cenciarelli, amico di Willy e testimone dell’aggressione, ha rilasciato una breve dichiarazione alla stampa:

“Quella notte ero lì, ho visto tutto benissimo nonostante la scarsa illuminazione. Lo hanno colpito con un primo calcio, poi ho ricevuto lo stesso trattamento quando ho provato a intervenire. Sono senza dubbio tutti e quattro colpevoli“.

Presente alle Corte d’Assise anche il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna:

“Non avremmo mai voluto assistere a questo processo e purtroppo Willy non ce lo ridarà nessuno. Bisogna accontentarsi di aver avuto giustizia”.

Al contrario c’è grande amarezza e frustrazione per il contorno mediatico che ha “colorato” l’accaduto da parte della Difesa:

È stato senza dubbio un processo principalmente mediatico e poco logico. In attesa di leggere le motivazioni possiamo già annunciare che faremo appello. I miei assistiti sono stati descritti come persone diverse da ciò che sono in realtà. Loro sognano ancora di poter tornare dalle loro famiglie”

Le dichiarazioni del comandante del Nucleo operativo radiomobile di Colleferro durante un’udienza del processo però sembra smentire completamente la versione dei fratelli Bianchi.

“Willy viene colpito dai Bianchi con un calcio. Cade a terra. Tenta di rialzarsi. Ma viene colpito nuovamente. Belleggia e Pincarelli lo colpiscono quando è già a terra. Pincarelli lo colpisce con i pugni. Belleggia gli sferra un calcio alla testa, ‘come se colpisse un pallone’, dirà poi uno dei loro amici intercettato”