Ha assunto toni più distesi l’asse tra il premier Mario Draghi e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Non si conosce il contenuto del colloquio telefonico odierno, tuttavia si attende il faccia a faccia previsto per lunedì.

Rapporto Conte-Draghi, lunedì l’atteso faccia a faccia tra le parti

Dopo giorni particolarmente intensi tra presunte illazioni e confronti costruttivi, riprende il dialogo tra Mario Draghi e Giuseppe Conte. Nella giornata odierna era previsto un colloquio telefonico tra le parti, anche se il leader pentastellato ha rinviato ogni tipo di commento alla giornata di lunedì, quando è previsto un incontro dal vivo con il premier.

Sicuramente non sono tempi facili per Giuseppe Conte, dopo le deludenti elezioni comunali e l’addio della frangia Di Maio dal Movimento e i presunti contatti tra Draghi e il garante Beppe Grillo che lo hanno notevolmente delegittimato sul piano dell’opinione pubblica. Le frizioni con l’attuale presidente del Consiglio sono invece più ruggini legate all’Ucraina e alla questione armi e probabilmente aggravate da alcune decisioni dell’esecutivo giudicate infelici come lo stop alla proroga del Superbonus 110%.

A fare da paciere ci aveva pensato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella qualche giorno fa durante l’incontro al Quirinale con Conte, facendogli riportare il mirino sulla stretta attualità e sulle sfide competitive che attendono l’Italia. Anche il premier Draghi, nella conferenza stampa di ieri, ha ribadito che il M5s è parte integrante dell’attuale governo.

La frangia scissionista preme per uscire dalla maggioranza

Mentre l’ex premier cerca di riordinare le idee c’è chi vorrebbe cavalcare l’onda separazionista e staccare la spina garantendo un appoggio esterno. Rimane sullo sfondo l’ipotesi di una consultazione online per capire quale strada intraprendere. Se i parlamentari ministeriali (come Patuanelli) sembrano porre un freno alla mossa, i politici meno in vista come Alberto Airola rilanciano il messaggio:

“Dopo i recenti fatti, a cominciare dal comportamento ambiguo del premier Draghi sulle proprie dichiarazioni in merito al leader Giuseppe Conte, la frustrazione e l’insofferenza dei nostri elettori nei confronti di un governo che smantella sistematicamente i nostri obiettivi politici, come portavoce non posso che manifestare pubblicamente la mia vicinanza e il mio sostegno a Giuseppe Conte ma nel contempo invocare con forza l’istanza d’uscita da questo governo, voluta fortemente dal nostro Popolo. Le fragole sono ormai marce”