Caparezza immortalato su Google Maps, contro ogni pronostico. Un piccolo drone percorre una delle tante strade italiane. Siamo a Molfetta, via Bettino Ricasoli per la precisione. Davanti alla scuola di musica gestita da Rino Corrieri, maestro batterista al fianco di Michele Salvemini da circa vent’anni, si scorge una chioma riccia, scura e inconfondibile per gli amanti del genere. Caparezza, mentre chiacchiera con il suo batterista, si ritrova a due passi da Google Maps, il sistema di rilevamento delle strade per chi decide di spostarsi in macchina. Tutta questa intro romanzata per dire che la situazione non è chissà quale, però risulta divertente come in un modo o nell’altro anche chi è abituato a stare davanti alle telecamere finisca, irrimediabilmente, nell’occhio di Google Maps.

Tutto arriva dopo che l’Exuvia Tour ha avuto il suo principio e le prime tappe hanno già registrato il sold out. Tra i fan più di nicchia, tuttavia, si chiacchiera ampliamente del rapporto tra Caparezza e Rino Corrieri, con quest’ultimo che lascerà la ciurma di Capa dopo circa vent’anni di collaborazione. Nello scatto di Google Maps, probabilmente, si stava parlando proprio di questo, ma a noi piace pensare sia semplice frutto del caso, come se i due stessero in realtà parlando di quisquile e pinzillacchere. Ci starebbe, come un momento di pausa dai tour per entrambi, ma Google Maps li ha immortalati in un momento di classica quotidianità.

Caparezza su Google Maps tra acufene e concerti

Tutto questo arriva dopo le parole del rapper di Molfetta. Caparezza aveva già raccontato tempo fa di soffrire di acufene e ipoacusia. Ora Caparezza, pronto ad iniziare il tour estivo, ne è tornato a parlare annunciando: “Faccio questi venti concerti e mi fermo. Non posso rischiare troppo. Non posso più fare lunghi giri di concerti come accadeva in passato. In questi sette anni di difficoltà ho provato di tutto, pillole, iniezioni, psicoterapia, ma alla fine ho capito che dovrò semplicemente tenermelo e magari pensare ad altro, distrarmi nonostante molte cure non è cambiato alcunché”.