Raffaele di Capria è morto a Roma. Lo scrittore, deceduto nella capitale aveva 99 anni ed era una delle penne più importanti e premiate dell’intera letteratura italiana. Negli anni 60, grazie al suo capolavoro “Ferito a morte” vinse meritatamente il prestigiosissimo Premio Strega. Pluripremiato non solo a livello letterario ma anche cinematografico: nel ruolo di sceneggiatore gli venne attribuito il premio di “Leone d’oro” alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 1963. per la pellicola “Le mani sulla città” del regista Francesco Rosi.

Morto Raffaele La Capria: chi era?

Raffaele La Capria nato a Napoli il 3 ottobre del 1922 è stato un autore e sceneggiatore tra i più premiati di tutto il ‘900. La sua opera più popolare, “Ferito a morte” edita nel 1961 lo posizionò tra le penne più rispettabili e riconoscibili della letteratura nazionale. La sua carriera inizia dopo aver conseguito il titolo di laurea alla facoltà di giurisprudenza all’Università degli studi di Napoli Federico II nel lontano 1947, conseguito il titolo decise di vivere in Inghilterra, Francia e Stati Uniti d’America e poi a Roma nel 1950. Sette anni dopo tornò negli States per frequentare la prestigiosa università di Harvard l’International Seminar of Literature. Tornato in Italia scrisse opere per le pagine dedicate alla cultura del Corriere Della Sera e dagli anni 90 co diresse la prestigiosa rivista letteraria “Nuovi Argomenti”, ma non c’è solo la carta stampata nei lavori di Raffaele di Capria, visto che collaborò anche con la Rai ed ebbe fortuna anche come sceneggiatore con pellicole destinate ad entrare nell’immaginario comune come: “Le mani sulla città” che gli valse il Leone d’oro, “Uomini contro” e “Ferdinando e Carolina”, dove lavorò con la grande Lina Wertmüller.

Dario Franceschini: “Perdiamo un grande scrittore”

Anche il Ministro della Cultura, Dario Franceschini ha voluto rendere omaggio al grande Raffaele di Capria: “Con Raffaele La Capria perdiamo un grande scrittore e una delle voci più autorevoli della cultura italiana del secondo novecento. Un autore acuto e originale che, con eleganza e senza sconti, ha saputo raccontare e indagare l’intimità dell’animo umano e la complessità della società italiana. Napoli è sempre stata al centro della sua vasta produzione artistica, una città che ha amato, di cui ha saputo descrivere le emozioni e che non ha mai smesso di meravigliarlo. Mi stringo al dolore dei familiari e degli amici in questa triste giornata”.