Proseguono le indagini relative alla funivia del Mottarone, che il 23 maggio 2021 costò la vita a 14 persone: l’ultima perizia condotta dagli esperti ha confermato lo stato di degrado della cabinovia, il veicolo 3 poi precipitato nel vuoto:

“Dall’esame dei periti è emerso il riscontro di tre fili lesionati ad 8 millimetri dal colletto della testa fusa della traente inferiore del veicolo 3. Preme sottolineare che, qualora tali lesioni fossero state riscontrate durante le ispezioni mensili obbligatorie per legge, si sarebbe dovuta dismettere la testa fusa anticipando la data di scadenza della stessa”

Strage Funivia Mottarone, la perizia verrà approfondita

L’analisi dei periti certifica lo stato di scarsa manutenzione della funivia del Mottarone a Stresa, in provincia di Verbania. Nonostante la pronuncia è ufficiale lo slittamento del deposito della perizia stessa che era stata disposta tramite la formula dell’incidente probatorio. La deroga viene spostata al 16 settembre e contestualmente vengono revocate tutte le udienze fissate a luglio. Prossima sessione, sempre incentrata sull’analisi tecnica della funivia, prevista per il 20 ottobre.

Lo ha deciso il gip di Verbania per consentire ulteriori approfondimenti sullo stato di salute dei materiali, a cominciare dai cavi, accogliendo la richiesta del collegio dei periti guidato da Antonio De Luca:

“Eravamo fiduciosi che lo svolgimento delle indagini frattografiche su un individuato gruppo di fili della fune collassata ci potesse fornire una luce sulle ragioni del crollo. Poiché sono state rinvenute delle ossidazioni molto consistenti sui fili, riteniamo sia necessario procedere con ulteriori approfondimenti”.

In parallelo è aperta la questione ricostruzione dell’impianto

Mentre le indagini proseguono è partita nel frattempo la procedura di ricostruzione e ammodernamento della funivia. L’impianto, che rimane sotto sequestro, sarà interamente riprogettato da un gruppo di esperti che, secondo indiscrezioni di facciata, seguirà il modello “Skyway”, ossia quello della funivia del Monte Bianco. In tal modo si garantirebbe la massima sicurezza abbinata alla capacità di sfruttare la bellezza panoramica che si gode dalla vetta. In ballo le responsabilità politiche ed economiche, con 40 milioni di euro da mettere sul piatto.

Insomma, ad oltre un anno dalla triste vicenda continuano le indagini e l’impressione è che ci vorrà ancora del tempo prima che sulla vicenda si faccia definitivamente chiarezza. Come anticipato, l’appuntamento con la giustizia è nuovamente rimandato visto che il termine iniziale dato agli esperti era il 30 giugno, mentre adesso il giudice ha concesso ulteriori tre mesi fissando la prossima scadenza per la stesura delle relazioni al 16 settembre.

Ad Ottobre verranno poi analizzati e discussi sia gli esiti delle perizie condotte dal collegio dei periti tecnici, in particolare nella figura dell’ingegnere Antonello De Luca, sia le relazioni degli informatici guidati dal professore all’Università Uninettuno di Roma, Paolo Reale.

L’augurio che ci si possa avvicinare sempre di più ad un epilogo definitivo, ciò che resta è senza dubbio la tristezza e l’angoscia per un evento che poteva esser gestito in maniera decisamente diversa, senza minare alla vita delle persone. La speranza è che quanto accaduto il 23 maggio 2021 sul Mottarone possa servire da monito ulteriore per tutti coloro che antepongono interessi personali e negligenza al bene comune.