I funzionari della gestione del disastro hanno detto che il bilancio delle vittime del terremoto in Afghanistan ha raggiunto le 1.500 persone, mentre sono oltre 2.000 i feriti. Il numero potrebbe ancora salire.

Molte persone ancora bloccate sotto le macerie

Un numero imprecisato di persone è rimasto bloccato sotto le macerie e nelle zone periferiche. Gli operatori sanitari e umanitari hanno affermato che le operazioni di soccorso sono state complicate da condizioni difficili, tra cui piogge, smottamenti e molti villaggi incastonati in aree collinari inaccessibili.

Molte persone sono ancora sepolte sotto terra. Le squadre di soccorso dell’Emirato islamico sono arrivate e con l’aiuto della popolazione locale stanno cercando di portare fuori i morti e i feriti

Ha detto un operatore sanitario di uno dei principali ospedali di Paktika. Il Ministero della Difesa guidato dai talebani sta guidando i soccorsi.

Il funzionario del ministero dell’Interno Salahuddin Ayubi ha affermato che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare poiché alcuni villaggi si trovano in aree remote sulle montagne.

Primo terremoto mortale dopo 20 anni

Il terremoto di ieri è stato il più mortale in Afghanistan dal 2002. Ha colpito a circa 44 km (27 miglia) dalla città sud-orientale di Khost, vicino al confine con il Pakistan, come affermato da US Geological Survey (USGS).

Il tremore è stato avvertito da circa 119 milioni di persone in Pakistan, Afghanistan e India – ha dichiarato il Centro sismologico europeo-mediterraneo (EMSC) – ma non ci sono state segnalazioni immediate di danni o vittime in Pakistan. L’EMSC ha valutato la magnitudo del terremoto a 6.1, anche se l’USGC ha affermato che era 5.9.

La maggior parte delle morti confermate è avvenuta a Paktika, dove 255 persone sono state uccise e più di 200 ferite, ha detto Ayubi. Nella provincia di Khost, 25 sono morti e 90 sono stati portati in ospedale. Haibatullah Akhundzada, il leader supremo dei talebani al potere, ha espresso le sue condoglianze in una dichiarazione.

Gli aiuti della Nazioni Unite 

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato che l’organizzazione è stata completamente mobilitata, valutando i bisogni e fornendo supporto iniziale alla popolazione colpita:

Contiamo sulla comunità internazionale per aiutare a sostenere le centinaia di famiglie colpite da questo ultimo disastro. Ora è il momento della solidarietà.