Torino – Un uomo di 57 anni, a seguito di un colpo di calore, è stato portato alla Rianimazione dell’ospedale di Alessandria, dove è caduto in coma. Dopo 48 ore il paziente è stato trasferito al centro Trapianto Fegato Molinette e inserito in lista d’attesa per trapianto di fegato in super-urgenza nazionale. Il donatore è stato trovato dopo pochi minuti dal trasferimento ed ora l’uomo si trova ancora degente nella terapia intensiva ma ha già normalizzato i valori della funzione epatica, dando significativi segni di risveglio dal coma.

Insufficienza epatica grave 

L’uomo, un ex atleta corridore residente nell’astigiano, era stato colto da un colpo di calore vicino a casa. All’arrivo del 118, era riverso a terra e le condizioni, secondo i sanitari, avrebbero portato a morte certa. L’elisoccorso ha trasportato subito il paziente alla Rianimazione dell’ospedale di Alessandria, dove i medici hanno diagnosticato un’insufficienza epatica grave. L’uomo è entrato in coma poco dopo il suo arrivo in ospedale. 

Una corsa contro il tempo

Sono stati i medici Mauro Bruno e Silvia Martini della gastro-epatologia dell’ospedale Molinette di Torino e il professor Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianto Fegato Molinette a valutare un trapianto di fegato.

Dopo aver accertato una compromissione neurologica su base metabolica ancora compatibile con l’esecuzione di un trapianto di fegato, il paziente è stato trasferito alla Rianimazione 2 delle Molinette diretta da Roberto Balagna, e inserito in lista d’attesa per trapianto di fegato in ‘super-urgenza nazionale’.

I chirurghi del Centro Trapianto di Fegato di Torino si sono recati nell’ospedale friulano per eseguire il prelievo d’organi. Il trapianto epatico è stato eseguito nella terza giornata ad opera del dottor Damiano Patrono sotto la supervisione del professor Romagnoli. Il paziente sta dando ora significativi segni di risveglio dal coma.

Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino ha parlato di una vera e propria corsa contro il tempo:

Quando il grado di compromissione funzionale epatica supera i limiti di non ritorno, allora inizia una vera corsa contro il tempo, alla quale solo l’eccellenza del sistema trapianti a livello locale e nazionale permette di dare una risposta efficace.