Impresa spettacolare ai mondiali di nuoto che nella serata di oggi hanno regalato un doppio oro firmato da Thomas Ceccon e Benedetta Pilato. Il successo dei due ragazzi è arrivato nelle rispettive discipline che per il giovane Thomas sono i 100 dorso mentre per la 17enne Benedetta i 100 rana.

Tra l’altro, Thomas Ceccon è riuscito nell’impresa di siglare il record mondiale nella sua disciplina, un traguardo che nessun italiano era mai riuscito a raggiungere. Un’emozione enorme che aveva già lasciato qualche spiraglio di possibilità visto che alla Duna Arena di Budapest in Ungheria durante le semifinali aveva già realizzato un ottimo 52.12 rallentando sul finale.

Questa sera invece il crono si è fermato sul 51″60 superando il precedente 51″85 dell’americano Ryan Murphy. Alla fine questo è stato il suo commento estasiato:

Oggi non mi batteva nessuno! Che colpo sensazionale. 51″60 è un tempo molto forte, anche ieri potevo farlo, non mi aspettavo però di andare così forte. Il record del mondo in Italia l’hanno fatto 4 atleti forse, è un ‘achievement’ che per la carriera di uno sportivo è tanta roba. Oggi gli americani sono andati molto forte, Murphy si nasconde sempre e poi in finale tira fuori quello che non ha. Armstrong ha la mia età e sapevo che poteva andare forte. La gara di ieri mi ha dato tanta sicurezza. L’emozione? Sinceramente non lo so, non ne ho idea. Obiettivi? Punto ancora più in alto

Mondiali di nuoto, dopo Ceccon arriva l’oro di Benedetta Pilato

Mentre Thomas Ceccon realizzava una delle più grandi imprese della storia del nuoto, la 17enne Benedetta Pilato sigillava un’altra prestazione d’oro nei 100 rana. Per lei è arrivato così il primo titolo mondiale che vendica tutte le critiche di coloro che la accusavano di essere solamente adatta ai 50 metri.

La giovane italiana ha sorpreso tutti con una partenza diesel che l’ha vista perdere un po’ le distanze dalle rivali; dopo i primi 50 metri però la musica cambia totalmente con la Pilato che ha messo il turbo per superare e scavare il solco tra lei, la tedesca Anna Elendt e la lituana Ruta Meilutyte rispettivamente seconda e terza.