Il primo trimestre 2022 relativo al mercato del lavoro sembra mettersi definitivamente alla spalle la pandemia. Crescono infatti sia assunzioni (1,9 milioni, +43%) che cessazioni (1,5 milioni), pari a un saldo positivo di 350mila posti. Si torna dunque ad avvicinare i massimi registrati nel 2019, è quanto emerge dall’Osservatorio sul precariato condotto dall’Inps.

Mercato del lavoro, nel primo trimestre 2022 solo segnali positivi

Il mercato dei flussi del lavoro riprende quota nel primo trimestre 2022, segnando una crescita in termini di assunzioni e cessazioni. In valore assoluto significa ritornare ai livelli pre-pandemia, quando si registrarono i massimi dell’ultimo decennio. In breve, aumentano tutte le tipologie di flussi: oltre ad assunzioni e cessazioni salgono anche i licenziamenti (soprattutto quelli di natura economica, +162% su base annua ma in linea con gli anni precedenti, mentre schizzano quelli di natura disciplinare) e le dimissioni (306mila, +35%).

Il saldo annuale che registra la differenza del flusso in entrata (assunzioni) e in uscita (cessazioni) è positivo, con 763mila posti di lavoro creati negli ultimi dodici mesi. Tra i settori che più hanno visto l’incremento ci sono il turismo (209mila, quasi tutti a tempo determinato) e il segmento edile (131mila, il 58% indeterminato). Per quanto riguarda il lavoro occasionale, si registra un rialzo del 25% con uno stipendio medio di circa 250 euro.

Segno più anche per le altre tipologie contrattuali, a cominciare dagli stagionali (+113%). Bene anche gli intermittenti (+85%), il tempo indeterminato (+44%, spiccano Sicilia, Puglia e Campania), l’apprendistato (+43%), mentre per le altre tipologie gli aumenti sono più contenuti: tempo determinato (+35%) e somministrati (+29%). A trainare la risalita delle assunzioni sono le imprese più piccole, protagoniste del 57% dei nuovi contratti.

A proposito di apprendistato, crescono le conferme (+14%) su base annua. Ok anche le trasformazioni da determinato a stabile, 191mila da gennaio a marzo 2022 (+68%).