Il blocco del grano torna ad essere uno dei temi principali sul fronte bellico. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è intervenuto al consiglio ministeriale dell’Ocse tramite videoconferenza e ha chiesto l’esclusione della Russia dalla Fao, l’organizzazione Onu per l’Alimentazione e l’Agricoltura con sede a Roma.

Quale sarebbe il posto di Mosca se causa la carestia per almeno 400 milioni di persone?

La Russia sta impedendo la partenza di enormi carichi di grano verso i Paesi del Sud del Mondo.

L’intervento di Zelensky

La Russia ha imposto un blocco navale dei porti ucraini dopo l’inizio della sua invasione, e sta così impedendo la partenza di enormi cargo carichi di grano verso molti paesi del Sud del mondo.

Non ci possono essere discussioni per prolungare l’adesione della Russia alla Fao. Quale sarebbe il posto della Russia se causa la carestia per almeno 400 milioni di persone, se non oltre un miliardo?

Le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in videoconferenza alla ministeriale di Parigi, quest’anno presieduta dall’Italia.

Le parole Presidente del Consiglio Mario Draghi

Durante in consiglio dell’Ocse il presidente del Consiglio Draghi ha dichiarato:

I nostri sforzi per prevenire una crisi alimentare devono partire dai porti ucraini del Mar Nero. Dobbiamo sbloccare i milioni di tonnellate di cereali bloccati lì a causa del conflitto. Gli sforzi di mediazione delle Nazioni Unite sono un passo significativo – ha aggiunto – dobbiamo offrire al presidente Zelensky le assicurazioni di cui ha bisogno, che i porti non saranno attaccati. E dobbiamo continuare a sostenere i Paesi beneficiari, proprio come sta facendo l’Ue con il suo strumento per l’alimentazione e la resilienza

Putin: “Nessun passo avanti concreto sullo sblocco del grano”

Nessun accordo sullo sblocco del grano è stato raggiunto tra Ucraina e Russia durante il vertice ad Ankara di ieri. A confermarlo è stato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che ieri sera l’ambasciatore ucraino in Turchia, Vasyl Bodnar, aveva dato la stessa informazione. 

Peskov, ha dichiarato che il vertice tra il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu non è stato risolutivo per capire come procedere con l’esportazione dei carichi bloccati nei porti ucraini attraverso il Mar Nero. La Turchia sta spingendo per negoziare un passaggio sicuro per il grano.

Al momento non è stato raggiunto nessun accordo preciso. Il lavoro continua». L’auspicio che Ankara continui a fare da mediatore è stato espresso anche da Kiev. Bodnar aveva detto ieri: «Atteggiamo con impazienza un incontro tra la parte ucraina e quella turca per trovare un terreno comune. È importante per l’Ucraina che la Turchia continui ad come agire mediatore e a negoziare con sia con Kiev che con Mosca

Ucraina, von der Leyen: “La ricostruiremo, è nostro dovere”

“Noi ricostruiremo l’Ucraina, lo faremo. È un obbligo morale”. Queste sono le parole del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen al Maxxi di Roma in occasione della presentazione del Festival Internazionale New European Bauhaus.

 Von der Leyen ha poi aggiunto: 

Putin ha scatenato una guerra orribile, atroce e devastante. Abbiamo deciso di liberarci dalla dipendenza dai combustibili fossili della Russia ma dobbiamo diversificare e investire massicciamente nelle rinnovabili dall’eolico alle maree”ora dobbiamo cambiare rotta. Il nuovo Bauhaus Europeo è l’anima del nuovo Green Deal