Tramite un referendum la Danimarca ha espresso parere favorevole all’integrazione della politica di Difesa comune all’Unione Europea (Ue). Stando allo spoglio delle schede, circa due terzi della popolazione avente diritto ha confermato la volontà di avvicinarsi all’alleanza continentale. Soddisfatto ed entusiasta del risultato la premier danese Mette Frederiksen:

La Danimarca invia oggi un segnale importante ai nostri alleati in Europa, nella Nato e a Putin. Dimostriamo che quando Putin invade un Paese libero e minaccia la stabilità in Europa, noi preferiamo l’unità“.

Referendum Danimarca, si completa l’adesione all’Ue

La Danimarca si avvicina alle politiche dell’Unione Europea (Ue) dopo il parere positivo espresso dal referendum in materia di difesa indetto ieri. Con il 67% dei “sì”, Copenhagen si allinea in parte a Helsinki e Stoccolma, privandosi completamente della propria neutralità geopolitica.

Già membro dell’Ue e della Nato, la Danimarca ottiene il placet della presidente di Commissione Ursula Von der Leyen, che rende più compatto il fronte occidentale. Nei trent’anni dall’approvazione del Trattato di Maastricht, nel 1992, Copenhagen aveva usufruito di una particolare esenzione alla partecipazione nelle politiche di Difesa condivise.

Il referendum era stato indetto dal governo nei primi giorni di marzo, non appena la guerra in Ucraina si era trasformata in triste realtà. La maggioranza socialdemocratica, che ha sostenuto convintamente la riforma, elimina dunque anche l’ultimo paletto e si allinea interamente alle posizioni europee. Così facendo, solo Malta rimane l’unico membro a decidere in autonomia le politiche di Difesa.

Prima volta che cade un’esenzione a Copenhagen

Come detto in precedenza, la Danimarca usufruiva di una particolare esenzione (denominata “opt-out”) grazie all’accordo di Edimburgo del 1992. Ora, grazie al sì referendario, il paese scandinavo potrà partecipare alle operazioni militari congiunte e cooperare allo sviluppo e all’acquisizione di capacità di difesa comuni.

Si tratta della nona volta che il governo danese sottopone ai cittadini un quesito referendario in tema di esenzione. L’ultima volta fu nel 2015 sul mantenimento della politica giuridica e in quella circostanza vinse l’ok per lo status quo.