Si sblocca il processo a carico di Antonio Genovese, l’ex imprenditore accusato di violenze sessuale ai danni di una 18enne e di una 23enne. Il primo episodio risale a luglio 2020 a Ibiza, quando Genovese ospitò la giovane di 23 anni nella propria villa di lusso, mentre il secondo è avvenuto nell’ottobre 2020 alla “Terrazza Sentimento” con vista Duomo. Quest’ultima proprietà è stata recentemente sequestrata al manager.

Il giudice per le udienze preliminari (gup) Chiara Valori ha intanto accolto la richiesta dei legali di procedere con rito abbreviato. Sconto della pena e processo a porte chiuse dunque, tuttavia la difesa di Genovese dovrà presentare dei documenti che attestino l’effettuazione di un ciclo di consulenza psicologica.

Processo ad Antonio Genovese, sì al rito abbreviato

Si appresta a entrare nel vivo a Milano il processo a carico dell’ex manager Antonio Genovese, ora ufficialmente con rito abbreviato. Nel frattempo si conosce già quella che sarà la linea difensiva degli avvocati, basata su un rapporto psicologico nei confronti dell’imputato. In breve, dal report emerge che al momento delle presunte violenze sessuali Genovese era sotto effetto di stupefacenti, oltre che affetto da un deficit psicologico connesso a disturbi di tipo narcisistico.

Di conseguenza l’imprenditore non era lucido ed era privo della capacità di intendere e di volere al momento dei fatti. Al momento l’imputato si trova in una comunità dove sta seguendo un ciclo di cure in attesa dell’inizio del processo. Si conoscono già le date delle prossime udienze, rispettivamente il 27 giugno, il 7 e il 18 luglio. Per quanto concerne la data della sentenza a suo carico, si stima entro la fine di settembre.

L’avvocato dell’accusa attacca: “La mia cliente è invalida al 40%”

La tesi della difesa potrebbe essere messa in crisi dalla linea dell’accusa, rappresentata dall’avvocato Luigi Liguori. Quest’ultimo ha indicato che la sua assistita, la 18enne, è invalida permanente al 40% con problemi fisici e psicologici e che dovrà rinunciare al suo sogno di modella.

Precedentemente Genovese aveva offerto alla vittima un risarcimento di 130mila euro, prontamente rifiutato. L’accusa attende solamente il verdetto conclusivo.