Emergenza rifiuti, Roma al centro della protesta. La Capitale sta affrontando gli inizi dell’emergenza rifiuti nel periodo estivo, quello più intenso da fronteggiare. E infatti sui social sono sempre più frequenti post di denuncia che ritraggono  cumuli di rifiuti sparsi che si affastellano ai lati dei cassonetti della differenziata.

Emergenza Rifiuti, Roma al centro della protesta


Anche la presentatrice e showgirl Elena Santarelli attacca l’amministrazione Gualtieri per quello che la città non offre ai turisti in termini di decoro, pulizia e sicurezza urbana:  
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e l’attore Alessandro Gassman continua la sua battaglia iniziata con la foto di un vicolo di Trastevere pieno di rifiuti che posta su Twitter: “Roma, centro storico. Una città non si sporca da sola. Ci sono da decenni problemi gravi con la nettezza urbana, ma vivere in un vicolo ridotto a latrina, senza intervenire o chiedere aiuto, si chiama menefreghismo. Roma siamo noi”, aveva scritto, e nella giornata di ieri è tornato sulla questione con un nuovo post: 


Un’immagine indecorosa della Capitale d’Italia e ancora più carica di vergogna se diffusa da personaggi pubblici tramite i propri canali.

Servizio di igiene urbana: uno dei più critici della capitale

E intanto l’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale nell’introduzione di un focus, redatto in questo mese, sugli impianti per il trattamento della frazione organica ha ricordato che il servizio di igiene urbana è uno dei più critici per la Capitale, ritenuto insoddisfacente da una larga maggioranza di romani”. I problemi “originano in molti casi da una carenza impiantistica (soprattutto di trattamento e smaltimento dei residui indifferenziati) che si ripercuote negativamente sulla raccolta in città e anche sulla pulizia delle strade”. In questo contesto di degrado “proliferano poi comportamenti scorretti da parte di alcuni cittadini, esasperati, demotivati, distratti o a volte semplicemente incivili”. Da qui l’esigenza di accompagnare, da subito, alle azioni di adeguamento impiantistico di breve periodo perché c’è “una diffusa e crescente deresponsabilizzazione da parte della popolazione, ad esito di anni ed anni di risultati di servizio ritenuti del tutto insoddisfacenti”.