Guerra Russia Ucraina. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e componente della Commissione Difesa del Senato, è intervenuto sul tema nel corso della trasmissione “L’imprenditore e gli altri” condotta da Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv.

Guerra Russia Ucraina

“Da osservatore mi pare di capire che la lunghezza del conflitto, il fatto che i russi sembrino in questa fase avere ahimè tragicamente consolidato la propria posizione in alcune zone russofone, stia spingendo il mondo occidentale verso una via di dialogo -ha affermato Gasparri-. C’è il problema degli approvvigionamenti di grano, le vicende delle navi bloccate. Dall’altro lato il fatto che tutti sappiamo che Putin volesse un governo fantoccio in Ucraina, se non c’era questa possibilità di fare un cambio a Kiev, una possibilità di fare ciò che è stato fatto con la Crimea e con altre zone russofone, credo che a questo punto anche il mondo occidentale si possa interrogare sulla necessità di un negoziato. Prima o poi bisognerà sedersi e capire cosa fare. Sarebbe stato meglio rimanere seduti dai tempi di Pratica di Mare, quando la Nato e la Federazione russa si confrontarono, purtroppo però quella politica incentivata da Berlusconi è stata abbandonata e i russi sono tornati al loro istinto primordiale, che in quelle zone si manifesta da qualche secolo. Mi auguro dunque che ci sia un cambiamento nella strategia dell’occidente anche perché se no i massacri continueranno dato che i russi sono implacabili. E’ chiaro che il mondo occidentale stia dalla parte dell’Ucraina, ma non vuole che si estenda il conflitto”.

Conseguenze economiche

“Credo che i russi dovrebbero riflettere, oltre che sulle vittime che stanno facendo, anche sui danni che stanno causando a tutto il circuito economico internazionale, compresi a loro stessi -ha aggiunto Gasparri-. Pensiamo non soltanto ai costi dell’energia, ma anche l’andamento delle borse, i danni al risparmio. Si è innescato un circuito negativo che si riflette dappertutto. Le sanzioni dovrebbero colpire il sanzionato, non il sanzionante. L’attacco di Putin si è rivelato un disastro, anche sul piano internazionale, servirebbe in Occidente un Kissinger nella cabina di regia, purtroppo al di là delle interviste non ce l’abbiamo. Ci vorrebbe qualcuno che in occidente riuscisse a parlare con Erdogan e persino con i cinesi, perché se fossero la Turchia e la Cina a dire alla Russia di calmarsi sarebbe tutta un’altra cosa, però a questi gli devi dare qualcosa in cambio. In cambio gli puoi dare di fare un referendum nelle zone russofone, veramente controllato da autorità internazionali”.