In Colombia si è concluso il primo turno delle elezioni presidenziali, che potrebbero scrivere potenzialmente la storia. Il leader di centrosinistra Gustavo Petro è al momento in testa con il 40,4% delle preferenze e sfiderà al ballottaggio l’indipendente Rodolfo Hernandez, che ha ottenuto il 28% dei consensi. Il testa-a-testa eleggerà il futuro presidente colombiano il prossimo 19 giugno, da cui è escluso l’esponente di destra Federico Gutierrez, fermo al 23,9%.

Buona l’affluenza alle urne, vicina al 75%.

Elezioni in Colombia, out la destra storica

La Colombia è chiamata alle urne per una nuova tornata di elezioni presidenziali. Il primo turno dello scorso weekend ha eletto i candidati che si affronteranno al ballottaggio, da un lato Gustavo Petro (40,9%) dall’altro Rodolfo Hernandez (28%). Da capire dove confluiranno i voti di Federico Gutierrez, escluso dal ballottaggio del prossimo 19 giugno con il 23% dei voti.

Rispetto ai primi exit poll si può tranquillamente parlare di sorpresa. I sondaggi erano piuttosto convinti che Petro avrebbe sbaragliato la concorrenza già al primo turno, invece è stata smentita la stima al ribasso nei confronti dell’indipendente Hernandez. L’unica certezza è che la destra, storicamente al timone della Colombia, rimarrà esclusa a questo giro.

Si temevano episodi di violenza nel giorno della chiamata alle urne, in realtà c’è stata qualche esplosione in alcune zone del Paese ma la situazione è rimasta generalmente tranquilla. Il ministero dell’Interno aveva comunque dispiegato sul territorio nazionale oltre 300mila agenti per evitare disordini e incidenti.

Gustavo Petro, la sinistra vicina a un momento unico

Gustavo Petro, ex sindaco di Bogotà, potrebbe segnare la storia politica della Colombia diventando il primo presidente di centrosinistra. Chiunque assumerà la carica, si troverà in eredita un Paese segnato da forti divisioni interni a livello istituzionale, testimoniate dalle ultime elezioni amministrative.

Da un punto di vista sociale, invece, la Colombia arriva da un durissimo biennio pandemico sotto la gestione di Ivan Duque, del partito nazionalista. L’economia dello stato sudamericano è entrata in profonda crisi, aumentando il tasso nazionale di povertà.