Come in ogni monarchia, la storia della Spagna è fatta di Re e Regine. A Madrid, però, c’è un re calcistico: si tratta di re Carlo IV. Quattro, come la Champions vinte da Carlo Ancelotti nelle sua carriera da allenatore. La vittoria dei blancos contro il Liverpool nella finale dello Stade de France di Parigi ha fatto entrare Ancelotti nella leggenda. Nessun allenatore, infatti, ha mai vinto quattro Champions League come lui che ne ha messe in bacheca due con il Milan (2003 e 2007) e due con il Real Madrid (2014 e 2022).

Dei quattro successi, però, l’ultimo probabilmente è stato il più difficile. Il Real ha eliminato nell’ordine quattro autentiche potenze del calcio mondiale come Paris Saint Germain, Chelsea, Manchester City e, infine, il Liverpool. Un percorso magico, come le rimonte fatte dai blancos tra le parate di Courtois e i gol di Benzema. È riduttivo, però, limitare i successi del Real a questi due fattori. Probabilmente il Madrid non aveva la squadra più forte tra quelle in corsa per la vittoria della Champions, ma aveva l’allenatore migliore e questo ha fatto la differenza.

Mourinho e Ancelotti, da “bolliti” a campioni

Eppure c’è chi aveva messo da parte Ancelotti, definendolo un “bollito”, con una visione del calcio vecchia e fortunato nelle rimonte. I risultati, però, parlano chiaro e non basta la sorte per arrivare fino in fondo. Il percorso di Ancelotti ha diversi punti in comune con un altro allenatore che quest’anno ha trionfato in Europa: José Mourinho.

 

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Due tecnici che nutrono profonda stima uno dell’altro. “Grande Carlo, grande presi, grande Real Madrid” ha scritto Mou al termine della finale di Parigi, commentando un post Instagram del club. Parole d’elogio che Ancelotti aveva speso per lo Special One dopo la vittoria della Conference League con la Roma: “Ho mandato un messaggio di complimenti a Mourinho, ha ottenuto un grande traguardo – ha spiegato l’allenatore di Reggiolo prima della finale – la Roma è tornata a vincere dopo tanti anni ed è stata bello vedere l’Olimpico in festa, una bella cosa anche per il calcio italiano”.

La scuola italiana al comando

I successi della Roma in Conference League e del Real Madrid in Champions League sono accomunate dal gioco espresso dalle due squadre. Quel calcio italiano tanto criticato negli ultimi anni, ma sempre efficace. E qui si entra in un tema particolarmente dibattuto: meglio il bel gioco o i risultati? José e Carlo, sicuramente, non avranno dubbi guardando le loro bacheche.