Alleanza Giellista e Critica liberale hanno costituito il comitato “il NO mediante il NON”, che si oppone ai referendum sulla giustizia e promuove l’astensione dal voto al fine di non raggiungere il quorum di legge.

“Nel caso del referendum il non voto è una delle opzioni contemplante anche dalla Costituzione. Noi invitiamo a non votare e a non ritirare la scheda perché è il modo diretto per far fallire questo referendum”. Spiega Daniele Bofinati, tra i firmatari del Comitato intervenuto al Tg Plus di Cusano Italia TV condotto da Aurora Vena.

Bonifati: “Il referendum usato in questo modo viene sprecato”

“La nostra Costituzione prevede un referendum abrogativo” continua Bonifati. “In questo caso, quasi tutti i referendum tranne uno, sono dei ‘taglia e cuci’. Si tagliano dei pezzettini della legge per ottenere un risultato diverso da quello che la legge intendeva. Questo a parte non essere in linea con il dettato costituzionale, dà anche altri problemi. Il risultato non spesso è quello che viene dichiarato dai promotori del referendum. Questi referendum se passano sono radicalmente diversi in alcuni casi rispetto da quello che sostiene il comitato per il sì.

Essendo tra l’altro argomenti molto tecnici, di cui il cittadino normale non ha minimamente sensibilità o si affida a quello che gli dicono i partiti politici oppure non ha possibilità di conoscere veramente come sono le cose. Il referendum è uno strumento molto utile ma usato in questo modo viene inflazionato e sprecato”.

La Lega si riscopre garantista con i referendum sulla giustizia

Ci sono due aspetti di questo referendum veramente discutibili. Il primo è che si utilizza uno strumento molto netto andando in una direzione di attenuazione di alcune sensibilità di legalità. Il secondo è la presenza della Lega. Perché la Lega è il partito che più a lungo, e con enorme successo elettorale, ha usato il giustizialismo quello vero per consenso politico. Dal cappio di Orsenigo durante Tangentopoli a tutte le situazioni di criminalità in particolare straniera dove gli esponenti condannare ben prima del processo. Un anno e mezzo fa c’è stato l’episodio del processo per citofono. Una forza politica che ha costruito il suo consenso su questo, senza avere minimamente messo in discussione il suo percorso, si proponga come forza garantista ha dello straordinario. Solo in Italia dove c’è una memoria corta può succedere” ha aggiunto Bonifati.

Rivedi l’intervista completa a Daniele Bonifati 

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