Imprenditore assume donna incinta. “Nella mia azienda assumo solo donne che hanno superato gli ‘anta’. Hanno avuto figli, si sono sposate e/o sono separate”. Dalle parole della stilista emiliana Elisabetta Franchi alle gesta di un imprenditore toscano. Simone Terreni è balzato agli onori delle cronache per aver assunto una dipendente incinta Federica Granai nel 2020. Il ‘Managing director’ presso VoipVoice di Montelupo Fiorentino si è distaccato prontamente dalle esternazioni della designer descrivendola non come un’imprenditrice, ma come una donna d’affari.

Imprenditore assume donna incinta. Si discosta dalle dichiarazioni di Elisabetta Franchi

“Cara Elisabetta Franchi, mi si chiedeva un’opinione in merito a una sua intervista. Qualche settimana fa era toccato a me finire su tutti i social e su tutti i giornali per una vicenda opposta alla sua. Una ragazza incinta era venuta a colloquio da me “confessando” con timore la sua gravidanza e io l’ho assunta lo stesso. Non entro nel merito delle sue affermazioni discriminatorie che si commentano da sole. Le faccio rilevare che se effettivamente si fosse comportata così sarebbe semplicemente fuorilegge. C’è però una cosa non mi torna.

Lei si definisce Imprenditrice. Io però non mi sento suo collega. Proprio no! Lei non è un’imprenditrice, ma una donna d’affari, abituata ad avere le persone al suo servizio H24. Un imprenditore, invece, è al servizio dei propri collaboratori e non viceversa. Un imprenditore assume le persone in base alle capacità e alle competenze e non in base al sesso o all’età. Un imprenditore sa pianificare e non teme di perdere una collaboratrice per qualche mese”.

 

Salario delle donne 2022: inferiore a quello degli uomini

Secondo un report della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo i dati indicano che a fine 2021 i posti sono risultati superiori di circa 600 mila unità rispetto ai livelli pre-covid. Il problema è che, ancora una volta si distinguono le donne. Il tasso di attività sale rispetto all’anno 2021, ma il salario rimane più basso rispetto a quello degli uomini. Sempre alle donne sarebbero attribuiti contratti a termine, diretti alle fasce di età più giovani e a quelle più anziane. La questione verte sulla stessa linea. Finché non si riuscirà a distribuire in maniera idonea le risorse umane, non si riuscirà mai a intervenire sui salari. Per il momento, analizzando il rapporto emerge che la crescita dei tassi occupazionali nasconde in realtà, uno schiavismo sommerso che ancora una volta pesa sulle spalle delle donne.

 

 

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