Gerry Scotti a Verissimo Story: ieri pomeriggio, domenica 15 maggio, su Canale 5 è stata mandata in onda l’intervista dell’amato conduttore, tra ricordi ed emozione.

Gerry Scotti Verissimo, l’intervista all’amato conduttore

Grazie alla conduttrice Silvia Toffanin, lo storico presentatore del game show Chi vuol essere milionario? ha deciso di raccontarsi a Verissimo. Gerry Scotti, nel suo essere vero, non ha bloccato la commozione di fronte alla sua motocicletta di quando era ragazzo, arrivata direttamente in studio: “L’avevo sognata per Natale, ma non avevo neanche 16 anni. Arrivò ad agosto per il mio compleanno e oggi vorrei appenderla in salotto per ricordarmi di come fosse bello avere quell’età”.

Nato e cresciuto da mamma Adriana, casalinga, e papà Mario, operaio, ricorda: “Quando vedo le foto in braccio a loro, vedo una sincera somiglianza tra me e mia nipote Virginia. Peraltro, quando avevo finito il servizio militare, avevo lavorato per qualche anno per un’importante agenzia di pubblicità e facevo radio come hobby. Nell’estate del 1982 il direttore creativo di quell’agenzia mi chiamò e mi disse che stavano cercando uno con il mio profilo da mandare a Los Angeles per fare il corso come regista per spot pubblicitari. Mi presero la casa a Los Angeles, ma tre giorni dopo mi chiamò Claudio Cecchetto e andai a Radio Deejay”.

Con all’incirca seimila puntate condotte e una carriera fiorente, il famoso conduttore di Mediaset ha poi aggiunto: “Non riesco a contarle, mi fa impressione. Sono felice di piacermi più adesso che in gioventù. Significa che ho raggiunto una forma di maturità e di pace dei sensi, mi piaccio più ora che da giovanotto. Sono molto più bravo e più bello adesso che prima”.

Un anno dopo la morte della poliedrica Raffaella Carrà, inevitabile un ricordo su di lei: “Solo a vedere le immagini mie con lei, si vede la nostra complicità bellissima. Ho avuto la fortuna di presentare con lei un Telegatto. Inoltre, io andavo in una sala biliardo a giocare con i miei amici. Una sera il cameriere, mentre giocavo a boccette con i miei amici, mi disse che c’era una signora che mi voleva conoscere: c’erano la signora Carrà e Japino, con quest’ultimo che desiderava presentarmi a Raffaella. Lei mi chiese di fare una partita”.