L’ingresso della Finlandia nella Nato si fa sempre più vicino. Dopo una lunga suggestione, il primo ministro Sanna Marin e il presidente Sauli Niinistö hanno diffuso un comunicato congiunto. In breve, il messaggio prevede l’immediata richiesta di ingresso nell’Organizzazione atlantica per avviare in seguito le procedure formali.

Un ulteriore passo verso occidente da parte di Helsinki, che insieme a Stoccolma aveva “fatto l’occhiolino” più volte nelle ultime settimane. Pur non essendo una decisione definitiva, la sensazione è che ormai non ci sia più tempo per tirarsi indietro. La pubblicazione di un comunicato congiunto, inoltre, fa capire come la scena politica finlandese, composta da una larga coalizione, sia sostanzialmente concorde. Una volta ottenuto il via libera dal Parlamento, sarà formalizzata la richiesta di adesione.

Una decisione che sconfessa inoltre le parole di Vladimir Putin, il quale nel discorso del 9 maggio aveva giustificato l’operazione militare speciale proprio per l’avvicinamento della Nato dai confini russi.

Adesione Finlandia alla Nato, fine della neutralità

Con l’imminente ingresso nella Nato, la Finlandia perde il suo status neutrale che conservava dalla Seconda Guerra Mondiale. L’invasione della Russia in Ucraina, tuttavia, ha rappresentato una minaccia impossibile da ignorare. Il timore che Mosca potesse rivalersi anche su Helsinki era troppo forte, in considerazione dei 1.340 chilometri di confine condivisi.

“La Finlandia deve aderire alla Nato senza esitazioni”. così il presidente finalndese Sauli Niinisto e la premier Sanna Marin hanno comunicato la richieste di adesione all’Alleanza Atlantica. La risposta a chi gli ha chiesto se potesse essere presa una provocazione da Putin è stata lapidaria: “la Russia si guardi allo specchio”.

Si attendono mosse analoghe anche dalla Svezia

Da capire ora se la Svezia, che ha manifestato la stessa intenzione, deciderà di compiere il grande passo ed entrare nella Nato. Nell’agenda politica di Stoccolma,  il 15 maggio anche il governo di minoranza della premier socialdemocratica Magdalena Andersson è chiamato a prendere una decisione.

Situazioni che si verificano il giorno dopo l’incontro delle due delegazioni con il premier britannico Boris Johnson, il quale ha sottoscritto un duplice contratto di assistenza militare in caso di attacco della Russia.