Mentre la guerra prosegue arrivano ogni novità sconcertanti da più fronti: particolarmente caldo è quello di Mariupol dove dopo l’evacuazione dei civili si teme ogni giorno l’avanzata finale dell’esercito russo che minaccia di annientare tutto quello che troverò sulla sua strada.
Di poco fa le dichiarazioni preoccupate del comandante del battaglione Azov: “Perdite pesanti, ogni giorno potrebbe essere l’ultimo”.

Basta fare un giro sui Social dei militari del Battaglione per capire le condizioni: arti amputati, ferite cucite alla disperata, teste bendate, punti di sutura fatti con materiali di emergenza. Sono le foto e i video che arrivano dalla resistenza ucraina asserragliata nell’acciaieria Azovstal.

Il Battaglione Azov chiede a gran voce l’intervento delle Nazioni Unite e della Croce Rossa Internazionale, il grido arriva con tutti i materiali media a disposizione.

”Stiamo subendo perdite pesanti” ha detto a Sky News uno dei responsabili del Battaglione Azov, Illya Samoilenko. ”Ogni giorno per noi potrebbe essere l’ultimo”, la situazione è ”straziante” mentre il nemico è sempre più vicino. “Il numero di soldati feriti è molto alto e queste persone meritano tutte le cure adeguate”.

Le parole dei comandanti Azov: “Non ci arrenderemo mai

Nel caso non dovesse intervenire la comunità internazionale la resistenza ha dichiarato che la guerra finirebbe solo con la distruzione completa di Mariupol: “Noi, tutti i militari della guarnigione di Mariupol siamo stati tutti testimoni dei crimini di guerra compiuti dalla Russia, dall’esercito russo. Ne siamo testimoni. Arrendersi non è una opzione. A loro non importa di lasciarci in vita. Abbiamo ancora l’acqua, abbiamo ancora munizioni e combatteremo fino a che non riusciremo a cambiare questa situazione. Arrendersi non è un’opzione, la resa per noi è inaccettabile. Non possiamo fare un così grande regalo al nemico. Essere catturati, per me, significa essere morti”.

Avevano concluso: “Abbiamo l’ordine di difendere Mariupol e lo faremo. Abbiamo ancora provviste, armi, ma tutte le nostre scorte sono limitate, non ne abbiamo ricevute di nuove. I nostri politici stanno provando a negoziare con questi animali. Ma non ricordano cosa hanno fatto? Non possiamo dialogare con questa gente. Difendiamo il mondo libero, non solo il nostro Paese. Se Zelensky volesse davvero intavolare una trattativa con Mosca, come anticipato da lui stesso due giorni fa, troverebbe l’opposizione totale del Battaglione Azov. E di una parte consistente dell’opinione pubblica ucraina”.

Le foto strazianti della guerra da Mariupol

Il Battaglione Azov su Twitter ha inondato il Social di foto e richieste disperate di aiuto, immagini forti non per tutti.