Ucraina, Festival di Cannes continua la sua linea dura contro la guerra e decide di escludere dalla kermesse i giornalisti russi appartenenti a organi di stampa filo-Putin.

Ucraina, Festival di Cannes: la linea dura contro la guerra e i suoi sostenitori

Il festival di Cannes ha ufficializzato la propria linea di ferma opposizione e condanna della guerra in Ucraina, confermando che non accrediterà giornalisti russi appartenenti a testate giornalistiche che non abbiano esplicitamente condannato l’azione speciale condotta dalla Russia di Vladimir Putin.
La notizia arriva dopo che alcuni giornalisti russi avevano denunciato il silenzio del festival alla loro richiesta di accredito per l’edizione 2022.
A rendere la decisione ancora più dura è la dichiarazione all’Hollywood Reporter di un portavoce del festival, che sottolinea come gli unici giornalisti russi ammessi saranno quelli che avranno apertamente dichiarato il proprio dissenso verso il conflitto. A questo proposito, c’è da dire come sia molto difficile, di questi tempi, esprimere pubblicamente la propria opposizione al regime di Putin e alle sue decisioni politiche. Basti pensare che la censura punisce severamente anche solo chi, tra i giornalisti russi, definisce l’operazione condotta in Ucraina usando la parola “guerra”.

Dissidenti accolti e sostenuti dal festival

Dopo il tennis, con il torneo di Wimbledon che ha ufficializzato l’esclusione degli atleti russi, adesso è il cinema a mobilitarsi contro la guerra nell’Europa dell’est.
La kermesse francese è una delle più importanti e prestigiose a livello mondiale, alla quale partecipano, di solito, circa 4mila giornalisti da oltre 75 nazioni. La presa di posizione degli organizzatori dell’edizione che partirà il 17 maggio per concludersi il 28 dello stesso mese, è destinata, dunque, a far rumore.
In una nota ufficiale del 1 marzo, il festival dichiarava, invece, il suo supporto a chi si stava opponendo all’invasione russa dell’Ucraina.

“Vogliamo rendere omaggio al coraggio di tutti coloro che in Russia hanno rischiato personalmente per esprimere la loro protesta contro l’assalto e l’invasione dell’Ucraina. Tra loro ci sono artisti e professionisti che non hanno mai smesso di lottare contro il regime, e che non hanno nulla a che vedere con queste azioni intollerabili e con coloro che stanno bombardando l’Ucraina”.

Il regista russo Kirill Serebrennikov sarà, ad esempio, presente al Festival di Cannes quest’anno per presentare in concorso il suo ultimo film, Tchaikovsky’s Wife. Serebrennikov è da sempre un dissidente del regime e, prima di lasciare il paese all’inizio di quest’anno, era stato preso di mira da Mosca e sottoposto ad arresti domiciliari.

Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.