Nel mondo sovietico il 9 maggio ricorre la celebrazione del Giorno della Vittoria, in cui venne dichiarata conclusa la Seconda Guerra Mondiale. È tutto pronto in Russia per l’avvio della tradizionale cerimonia, che culmina con la parata militare nella Piazza Rossa di Mosca. Le prime manifestazioni sono cominciate nella parte orientale del Paese, a Vladivostok. Si attendono le parole di Vladimir Putin.

Tra le personalità di spicco presenti alla parata del 77esimo anniversario del V-Day anche alti funzionari militari, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e il capo della Chiesa ortodossa Kirill. Successivamente arriverà il ministro della Difesa Sergey Shoigu, sulla limousine russa targata Aurus. Annullata la scenografia aerea per le condizioni meteorologiche sfavorevoli.

Parata 9 maggio a Mosca, le parole di Putin

Il discorso di Vladimir Putin, atteso da tutto il mondo, ha ufficialmente aperto le celebrazioni per il Giorno della Vittoria. Ecco le parole del leader del Cremlino:

Compagni ufficiali, sottoufficiali, compagni, generali
e ammiragli, mi congratulo con voi per il 77esimo anniversario della grande vittoria. Siamo fieri dei vincitori, siamo i loro eredi. Anche ora, in questi mesi, voi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria, per il futuro, affinché non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti. La morte di ogni soldato e ufficiale è una perdita irreparabile e il governo russo farà di tutto per aiutare le loro famiglie”.

Poi arriva l’accusa all’Occidente, la prospettiva russa sull’invasione in Ucraina:

La Russia è sempre stata favorevole alla creazione di un sistema indivisibile per la sicurezza, ma la Nato non ha voluto ascoltarci, creava una minaccia ai nostri confini. L’intervento è stato preventivo. Alla fine dello scorso anno, l’Occidente stava apertamente preparando un attacco al Donbass e alla Crimea. Da Kiev c’erano richieste di armi nucleari, noi abbiamo risposto a una minaccia diretta vicino ai confini russi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta“.

Giorno della Vittoria, le ipotesi sulle dichiarazioni del Cremlino

Gli analisti avevano stilato una lista di ipotesi sui possibili contenuti del discorso alla nazione di Putin. Dalla mobilitazione generale all’esplicita dichiarazione di guerra all’Ucraina. Tutte ipotesi che il Cremlino ha definito assurde.

Il 9 maggio Putin promise all’inizio del conflitto che avrebbe dichiarato la vittoria nell’operazione speciale militare per la denazificazione della Russia. Lo scenario è cambiato e si ipotizza che l’ipotesi più credibile riguardi la conquista della città di Mariupol. Oppure l’annessione formale delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, cui però servirebbe un referendum per rendere ufficiale il cambio di bandiera.