Il lavoro in Italia è cambiato radicalmente, visto che in dieci anni il tasso d’occupazione degli over 55 è cresciuto di 15,9 punti, registrando un incremento di di 1 milione 775mila unità rispetto al 2012. Un aumento reso possibile con le riforme sulle pensioni e l’andamento demografico, con il dato che riguarda soprattutto le donne (+16,1 punti rispetto a dieci anni fa).

Lavoro, nel 2021 oltre 4 milioni di lavoratori over 55

Secondo i dati Eurostat sull’occupazione in Europa, nel 2021 in Italia lavoravano 4 milioni 588mila persone tra i 55 e i 64 anni, con un incremento di poco più di 1 milione rispetto a 10 anni prima. Dati che incidono sulla crescita degli over 55 italiani anche in ambito Ue, con oltre 11 milioni di unità. Come si legge dall’indagine di Eurostat, il tasso di senior nel mondo del lavoro in Italia è cresciuto più della media Ue (15,9 punti contro i 15,4 punti dell’Europa).

Numeri che cambiano il volto del lavoro in Italia: un cambiamento dovuto sia alle riforme che hanno aumentato l’età di accesso al pensionamento che all’andamento demografico: se nel 2001 c’erano circa quattro giovani con meno di 35 anni a fronte di un lavoratore con oltre 55 anni (1,8 milioni di anziani a fronte di 8,3 milioni di giovani), nel 2021 i numeri sono quasi alla pari con 4 milioni 929mila giovani tra i 15 e i 34 anni a fronte di 4 milioni 588mila lavoratori tra i 55 e i 64 anni.

Scende il numero di occupati più giovani

Se in questi dieci anni il numero di lavoratori over 55 è salito, cala il numero di giovani occupati nel mondo del lavoro in Italia. Sempre secondo i dati Eurostat i lavoratori tra i 15 e i 34 anni sono diminuiti di quasi un milione, da 5,88 a 4,90 milioni tra il 2011 e il 2020, numeri che se confrontati con quelli del 2001 – dove i giovani occupati erano circa 8,3 milioni – mettono ancor più in evidenza la riduzione dei giovani lavoratori in Italia.

 

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