In guerra c’è poco da festeggiare, ma la Russia porta avanti il conflitto con Kiev e oggi celebra il 9 maggio con una parata. Tutto coincide con quello che è noto come il “V-Day” o “Den Pobedi”. Parliamo di quello che in Russia è considerato il Giorno della Vittoria sul nazismo nella “Grande guerra patriottica”. Parliamo della festa laica più sentita nella Federazione russa.

La parata del 9 maggio che la Russia celebra oggi ha, inevitabilmente, delle sfumature legate all’attualità. Non ci saranno leader di altri Paesi, si prevede un’allerta sicurezza a livelli mai visti e, con molta probabilità, l’aviazione russa disegnerà nel cielo sopra la Piazza Rossa una “Z”, tracciando un solco tra le nuvole. C’è chi parla di una dichiarazione di guerra all’Ucraina dopo la tanta chiacchierata “operazione speciale”, ma il Cremlino chiarisce: non c’è alcuna intenzione di dichiarare ufficialmente guerra all’Ucraina e quindi la mobilitazione generale in occasione della ricorrenza.

La parata del 9 maggio in Russia e il suo significato storico

“V-Day” non è un richiamo alla vendetta, bensì alla vittoria. Su questa terminologia Vladimir Putin ha cercato di ricostruire la nuova Russia, la sua Russia, modificandola dal punto di vista militare, con l’annessione della Crimea nel 2014, la campagna in Siria, dove l’aviazione di Mosca è intervenuta a sostegno del regime di Damasco. Tanti cambiamenti ci sono anche sotto l’aspetto comunicativo. Lo si vede anche dalle recenti parole del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov, dichiarazioni che tanto hanno fatto discutere.

Mai come quest’anno per la Russia, con l’avanzare del conflitto tra Mosca e Kiev, la parata sarà occasione per il Cremlino per compattare lo spirito patriottico e mostrare al mondo la potenza delle sue forze armate. Il 9 maggio potrebbe anche essere il giorno della cessazione del conflitto. Putin potrebbe chiudere la guerra o quanto meno tentare di portare a casa una vittoria, ma sul campo l’offensiva sul Sud e l’Est dell’Ucraina procede a rilento.