La situazione al Cardarelli di Napoli sembra essere critica, con problemi nel mantenimento del distanziamento per i malati sulle barelle, e troppe ore di attesa prima di una visita. Ben 25 medici hanno presentato le dimissioni per l’insostenibilità della situazione, mentre la direzione dell’ospedale cerca di rassicurare tutti.

Il problema del sovraffollamento al Cardarelli di Napoli 

Sono 25 i medici in servizio al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, che hanno presentato le loro dimissioni, non potendo più sopportare la malagestione. Nella lettera che hanno presentato alla direzione dell’ospedale, hanno denunciato una situazione impossibile da sostenere, dove i pazienti sono costretti ad aspettare ore, se non giorni, prima di essere visitati.

Negli ultimi giorni al Cardarelli, che è il principale ospedale di Napoli, sono stati registrati ben 170 accessi, costringendo il personale medico a sistemare molti di loro sulle barelle, ma senza la possibilità di rispettare il distanziamento sociale. Nella lettera è infatti specificato come sia “impossibile garantire un’assistenza adeguata ai pazienti in queste condizioni”. 

La dirigenza dell’ospedale sta cercando di rassicurare tutti, correndo ai ripari. Il direttore generale, Giuseppe Longo, ha spiegato: “Ci siamo attivati sia nei riguardi della nostra organizzazione interna, con l’obiettivo di rendere possibile il maggior numero di trasferimenti dal pronto soccorso ai vari reparti, sia di concerto con la rete dell’emergenza territoriale 118, per favorire il trasferimento dei pazienti verso altre strutture del territorio”. 

L’obiettivo della dirigenza è quello di far si che il Cardarelli possa assicurare un’attività fondamentale, quella del pronto soccorso, anche se in condizioni di estrema urgenza e con molti pazienti da aiutare.

Giuseppe Longo ha poi continuato: “Siamo consapevoli dell’enorme lavoro che grava su tutto il personale, al quale va il nostro ringraziamento. E non smetteremo mai di impegnarci per fare in modo che questa azienda ospedaliera sia sempre più attrezzata per far fronte anche a situazioni di straordinario flusso”.