Come proteggere i bambini dai pericoli di internet. I rischi per i più piccoli mentre navigano su internet sono tanti e gravi:  si presentano sotto forma di materiale pornografico, messaggi offensivi e minacciosi, immagini provocanti e imbarazzanti, contenuti pericolosi o ancora richieste di sesso online e pedopornografia. Uno dei pericoli in cui possono incorrere i minori è quello di imbattersi in pedofili che possono perseguitarli su internet, approfittando della loro innocenza, abusando della loro fiducia, e, magari, ottenendo un pericoloso incontro faccia a faccia. Per questo Save the Children e Polizia di Stato hanno pubblicato un dossier di approfondimento sull’adescamento online, fenomeno cresciuto in seguito alla pandemia da Covid-19. Nel 2021 sono aumentati di quasi il 50% i casi trattati, 531 i minori approcciati sul web da adulti abusanti. La fascia più a rischio è quella tra i 10 e i 13 anni, ma crescono i pericoli per i bambini sotto i 9 anni, sempre più connessi ai giochi di ruolo e videogiochi online. Il rapporto è stato presentato alla vigilia della  Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che ricorre il 5 maggio.

Come proteggere i bambini dai pericoli di internet, il dossier di Save the Children e Polizia di Stato

L’approfondimento sull’adescamento online, con la pubblicazione di un dossier dati e di una guida per i genitori, nasce nell’ambito della collaborazione tra la polizia di Stato e Save the Children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. L’accordo, spiega una nota, tra polizia e Save the children – sancito dal Protocollo d’intesa per la tutela dei minori e la prevenzione degli abusi online, siglato il 5 febbraio 2021 –  è volto a favorire l’accesso dei minori a un ambiente online più sicuro, a prevenire i rischi connessi a un utilizzo non consapevole della rete, tra cui il cyberbullismo, a contrastare gli abusi sessuali online, promuovendo attività di prevenzione, segnalazione ed emersione precoce di potenziali abusi.

Adescamento online: fenomeno cresciuto in seguito alla pandemia da Covid-19.

La pandemia purtroppo ha imposto a bambini e adulti un cambiamento repentino di molte abitudini e milioni di utenti, anche piccolissimi, hanno dovuto ricorrere al web per proseguire molteplici attività quotidiane, dal lavoro allo studio, in sicurezza dal rischio epidemiologico. Gli effetti complessivi hanno investito anche il mondo della devianza online, incrementando la presenza di pedofili, pedopornografi e adescatori. Di conseguenza, un numero crescente di bambini, bambine e adolescenti sono stati approcciati sul web da soggetti adulti, interessati a intraprendere conversazioni sessuali, a ricevere da loro immagini private, a commettere abusi online sino ad arrivare a richiedere incontri sessuali off-line.

La fascia di età più colpita: la preadolescenza

Dal dossier ‘L’abuso sessuale online in danno dei minori’ emerge che la fascia di età più colpita è quella preadolescenziale, con un’età compresa tra i 10 e i 13 anni, che nel 2021 ha fatto registrare 306 vittime di adescamento online, quasi il 60% di tutti i 531 minori approcciati sul web dai groomer, nonostante ai minori di 13 anni non sia consentito l’accesso ai social network. Nel 2021 sono stati 5.316 i casi di pedopornografia trattati dalla polizia postale, con un incremento del 47% rispetto all’anno precedente (3.243). In crescita anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, pari a 531, in maggioranza con un’età inferiore ai 13 anni (338 minori, quasi il 64% di cui 306 nella fascia 10-13 anni), ma crescono pure i casi di adescamento online dei bambini nella fascia 0-9 anni (32 casi). Questi sono i dati che, sottolinea Save the children, rappresentano purtroppo solo la punta dell’iceberg di un fenomeno sommerso, che fatica a venire alla luce.

L’identikit del pedofilo

I pedofili o groomer (adulti adescatori interessati a minori), che sfruttano la rete e i suoi servizi per cercare di entrare in contatto con bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono stati 208, pari al 15% del numero complessivo degli indagati per lo scambio di materiale pedopornografico (1.421 adulti). Questa percentuale corrisponde ad adulti con una capacità criminale e un modus operandi complessi, basati su una conoscenza approfondita dei linguaggi, delle abitudini d’uso e delle fragilità proprie delle vittime, tale da poter consentire loro di entrare in contatto, condurre l’interazione diretta e governare i rapporti sul web con le bambine, i bambini e gli adolescenti.

I bambini sono più esposti al rischio di adescamento quando usano i social network e la messaggistica

Il genere, viene precisato, non incide sui livelli di rischio: maschi e femmine sono pressoché in egual misura al centro di casi di adescamento online intercettati dalla polizia postale. In generale i bambini e i ragazzi che usano la rete, sembrano essere più esposti al rischio di adescamento quando usano i social network e la messaggistica. Preoccupanti i dati relativi alla fascia di età 0-9 anni che sempre di più risulta coinvolta.

I pericoli dei giochi online

Particolari pericoli emergono dai giochi di ruolo e videogiochi online: la crescente attrattiva esercitata da questi servizi sui più piccoli ha indotto i pedofili a concentrare la loro attenzione anche sulle piattaforme di gaming (videogiochi online), sfruttandone i servizi di chat, di messaggistica e offrendo la possibilità di agganciare i minori più facilmente. Spiega Ivano Gabrielli, direttore del servizio polizia postale e delle comunicazioni:

“Con l’attuazione del Protocollo ancora una volta ribadiamo l’importanza di fare rete in modo sinergico con il mondo dell’Associazionismo. Le minacce all’infanzia e all’adolescenza provengono oggi anche dal web, la velocità con cui si aggravano rende necessario costruire le migliori alleanze pubblico-privato per realizzare azioni concrete di tutela e protezione di piccole vittime. Insieme a Save the children, abbiamo scelto di realizzare uno strumento che si basa sullo studio recentissimo dell’evoluzione dei fenomeni di minaccia online: un dossier dati e una Guida per genitori che costruiscono una risposta immediata a cambiamenti, come quelli imposti dalla pandemia da covid19, che nessuno avrebbe mai immaginato e che hanno drammaticamente mostrato il loro aspetto più pericoloso”.

Raffaela Milano, direttrice programmi Italia-Europa di Save the children:
“L’aumento registrato di casi di adescamento online, coincidente con il periodo in cui bambine, bambini e adolescenti hanno trascorso la maggior parte del loro tempo sul web  è un importante segnale che non possiamo sottovalutare. Deve crescere la rete di prevenzione e di presa in carico delle vittime, rafforzando un sistema di tutela che coinvolga le istituzioni pubbliche, i soggetti privati e il terzo settore. Per diffondere la cultura della prevenzione è fondamentale valorizzare il ruolo educativo dei genitori, che vanno sostenuti nell’accompagnare i figli nell’uso più consapevole.

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