Al Crucible Theatre di Sheffield si scrive la storia. Ronnie O’Sullivan trionfa nella 46°edizione del mondiale di Snooker battendo in finale 18-13 Judd Trump. Il titolo è arrivato dopo due giorni di battaglia sul rettangolo verde, con il britannico che ha conservato l’ampio margine di vantaggio acquisito. O’Sullivan mette dunque in bacheca il settimo titolo iridato, eguagliando il record dello scozzese Stephen Hendry. The Rocket, inoltre, diventa inoltre il campione del mondo più anziano della storia, a quasi 46 anni.

Mondiale di Snooker, O’Sullivan trionfa al Crucible

Ronnie O’Sullivan è riuscito firmare l’ennesima impresa della sua incredibile carriera. Decisivo il successo nell’atto conclusivo contro Judd Trump per 18-13, che consegna inoltre nelle tasche dell’asso dello snooker circa mezzo milione di sterline. Trump, per così dire, dovrà accontentarsi di metà della cifra.

La gara si è protratta nelle quattro manche classiche, con il favoritissimo che non è riuscito a chiudere i conti ma ha comunque amministrato il risultato. Per contro Trump, ex-campione iridato nel 2019, non ha mai mollato e stava per rimettere in piedi una gara che era di fatto già persa. Pesa dunque il risultato del primo giorni di gara, dove The Rocket si è immediatamente portato avanti 5-1. Lo sfidante ha replicato, accorciando sul 5-4, e puntando anche sul fattore psicologico nel diverbio tra O’Sullivan e l’arbitro. In realtà l’idolo della folla del Crucible da quel momento è rimasta incantata di fronte ai colpi di classe del padrone di casa.

Andato al riposo su un confortante 12-5, O’Sullivan, testa di serie numero 2 del tabellone, è caduto in un eccesso di leziosismo. Ne ha immediatamente approfittato Trump, quarto nel seeding, che ha infilato un doppio 3-1 accorciando fino al 14-11 della pausa pomeridiana. Per avere ragione dell’avversario, The Rocket ha dovuto faticare anche l’ultima sessione, staccando immediatamente il rivale sul 16-11 ed entrando ufficialmente nell’Olimpo dello snooker alle 21 ora locale.