Sessualità nella disabilità: dalla gestione dei comportamenti alla relazione affettiva

In Italia il tema di come vivano la sessualità le persone con disabilità cognitiva rimane per certi versi ancora un tabù.  Se grandi passi avanti sono stati fatti rispetto al riconoscerne i diritti e se nel tempo sono nati molti progetti volti al garantirne le medesime opportunità, la sessualità rimane ancora nella sfera del non detto, soprattutto per le famiglie. Per parlare di questo tema così delicato ed attuale, la Prof.ssa Stefania Morsanuto, docente di Pedagogia speciale all’Università N. Cusano,  è intervenuta nella trasmissione Open Day, ogni giorno in onda sulle frequenze di Radio Cusano Campus dalle 15 alle 16.

Questo progetto, pensato e strutturato dalla Prof.ssa Morsanuto, ha creato una rete fra il Laboratorio di Ricerca Heracle dell’Università Niccolò Cusano, diretto dal Prof. Francesco Peluso Cassese, e l’Area Metropolitana di Milano.

Sessualità nella disabilità: le peculiarità del progetto

“Si vuole andare nella direzione di accendere la luce su questo tema che attraversa tutti i servizi che si occupano di disabilità adulta strutturando un percorso di formazione trasversale, che sta ponendo le basi per la creazione di modalità di azione e riflessione uniformi”, dichiara la Prof.ssa Morsanuto ai microrfoni di Open Day.

Tale lavoro di “ricerca-azione” si propone di analizzare la tematica della sessualità nella disabilità cognitiva da diversi punti di vista: psicologico, neuroscientifico ed educativo.

“Lo scopo finale è di sviluppare  percorsi di prevenzione, educazione e rieducazione rivolti all’utenza, di formazione specifica destinati agli operatori, estendendo con modalità concentrica il progetto educativo alle famiglie e sensibilizzando la comunità”, continua la docente dell’Università N. Cusano.

L’individualizzazione dei singoli interventi di supervisione permetterà di affrontare le molteplici tematiche che la sessualità porta: dalla gestione dei comportamenti problema ai percorsi di relazione affettiva e di consapevolezza del sé.

Il coinvolgimento del territorio

Partecipano alle attività gli operatori del territorio (assistenti sociali, operatori, educatori, volontari degli oratori) attraverso un percorso di aula e un lavoro attivo/ interattivo che si svolge nei singoli servizi. Incontri specifici sono stati dedicati alle famiglie.

Per il territorio sono proposti momento di restituzione in merito agli approcci adottati ed al percorso effettuato il cineforum di questa sera è uno degli eventi organizzati. Favorire la sensibilizzazione sull’argomento, iniziare a parlarne, potrebbe abbattere resistenze o pregiudizi ancora persistenti.

“Riteniamo che, come la persona con disabilità debba andare incontro alla società, così quest’ultima debba comprendere ed accogliere le necessità della persona. Solo in questo modo potremo vedere l’altro come parte di un tutto comune, in cui le persone vivono esperienze e relazioni, ciascuno con i propri limiti e le proprie risorse”, conclude la Prof.ssa Morsanuto.

Clicca per ascoltare l’intervento della Prof.ssa Morsanuto ad Open Day