Nelle ultime settimane la situazione drammatica del fiume più lungo d’Italia sta facendo preoccupare molti. Nessuna vera buona notizia per ora, se non il rialzo del livello idrometrico del fiume Po di 1.2 metri in un solo giorno per effetto del maltempo con la caduta di pioggia e la neve. Questa l’analisi che emerge dal monitoraggio della Coldiretti il 25 aprile al Ponte della Becca dove l’acqua è salita a -2.2 metri dopo aver raggiunto il livello minimo da decenni.

Il fiume Po ad oggi conta un rialzo di 1.2 m per effetto maltempo

Per effetto delle precipitazioni è salito anche il livello dei grandi laghi. Ora le percentuali di riempimento vanno dal 13% di quello di Como al 32% del Maggiore, secondo le analisi della Coldiretti. I temporali di queste settimane stanno aiutando le coltivazioni nelle campagne. A giorni, infatti, sono state avviate le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia necessari all’alimentazione degli animali. A beneficiarne sono anche le coltivazioni di grano seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere.

Tra cambiamenti climatici e nuove proposte

La situazione resta purtroppo ancora allarmante in un 2022 segnato fino ad ora da piogge praticamente dimezzate dai cambiamenti climatici. Diversi i progetti che ad oggi stanno elaborando piani per aumentare la capacità di irrigazione, risparmiare l’acqua e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie. A proposito l’A.N.B.I. (Ass. Naz. Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari) ha proposto un piano concreto e immediatamente cantierabile, secondo la Coldiretti. Un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale.

Cosa prevede il progetto A.N.B.I.

Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

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