La bandiera della FMSI sta partendo per una nuova conquista: il Makalù, la quinta cima più alta del mondo.

La Federazione Medico Sportiva Italiana sosterrà l’impresa degli alpinisti Roberto Manni e Silvio Mondinelli. I due proveranno la scalata di una delle vette più temute e complicate della catena dell’Himalaya. Dopo l’Everest, il K2, il Lhotse e il Kangchenjunga, il Makalù rappresenta una delle mete più ambite da alpinisti e scalatori. Avventurarsi su quella cima è senza dubbio un’impresa, a causa della sua posizione isolata, che la rende particolarmente soggetta ai forti venti himalayani, e per la necessità di superare il maggior dislivello, visto che si parte dai 470 metri. Da Thumlingtar per arrivare ai 8.463 metri della vetta. Manni e Mondinelli sono due tra i più esperti scalatori italiani e tra i pochi al mondo ad aver raggiunto già diversi 8.000, anche senza l’utilizzo delle bombole d’ossigeno. Mondinelli, detto “Gnaro”, già nel 2007 aveva raggiunto tutti i quattordici 8.000 senza l’uso di ossigeno supplementare, compiendo altre sette volte l’ascesa oltre gli 8.000. Oggi tenterà la scalata per la ventiduesima volta. Manni già nel 2008 raggiunse la cime del monte Everest, dove il 25 maggio piantò la bandiera FMSI, prima delle olimpiadi 2008.

Il presidente Maurizio Casasco afferma:

“Per la Federazione Medico Sportiva Italiana è un grande onore brandizzare questa spedizione e studiarne gli aspetti scientifici. La FMSI ha interesse, infatti, a indagare il rapporto tra mente e muscolo negli ambienti estremi e ha definito uno specifico protocollo di visita medico-sportiva. Questo prevede l’effettuazione di test fisiologici per il monitoraggio delle capacità condizionali e la valutazione della performance fisica e prestativa negli alpinisti.Iin collaborazione con l’Istituto di Scienza dello Sport del CONI e l’Istituto di Medicina dello Sport di Sport e Salute. Veder sventolare sul Makalù la bandiera italiana insieme a quella della nostra Federazione sarà un grande onore”.

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