Perché l’uso della food-bag diventerà consuetudine.  Promuovere, attraverso una vera e propria alleanza tra istituzioni pubbliche e Associazioni, una maggiore consapevolezza del valore del cibo e contribuire alla riduzione degli sprechi alimentari, grazie alla diffusione della food-bag nella ristorazione. Questo il senso della Campagna Nazionale BIS! contro lo spreco alimentare, realizzata da Anci e finanziata dal Mite e che è stata presentata durante una conferenza stampa presso la sede nazionale dell’Associazione.

Perché l’uso della food-bag diventerà consuetudine

La campagna, prevista dalla Legge 166/2016 sugli sprechi alimentari (cd. Legge Gadda) intende coinvolgere gli esercizi di ristorazione verso l’adozione di misure e strumenti di comunicazione – rivolti ai propri clienti – che promuovano attivamente la pratica virtuosa dell’asporto del cibo avanzato nella ristorazione commerciale la cosiddetta food-bag.

“Rinunciare a portare a casa il cibo che non finiamo di consumare al ristorante è come uscire lasciando le luci accese – dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, delegato Anci per Energia e Rifiuti – occorre maturare questa consapevolezza per avere la corretta percezione dell’impatto che lo spreco alimentare genera sull’ambiente e sull’economia.”

Salvaguardare risorse, energie e denaro: un dovere civico

Per produrre ciò che viene sprecato impieghiamo risorse, energie e denaro sottratti ad altri scopi: dovere civico di tutti noi è non gettare, insieme al cibo, tutti questi sforzi e queste risorse nella pattumiera. L’uso della food bag deve diventare una consuetudine e sono felice che già numerose attività di ristorazione abbiano aderito, dimostrando che la sensibilità e la buona volontà per compiere passi in avanti sono già mature”.

Il sottosegretario Vannia Gava aggiunge: “Per contrastare lo spreco e promuovere la riduzione dei rifiuti il Mite ha sottoscritto questo importante accordo con l’Anci”, afferma.

Come una generazione affronta la distruzione

La nostra generazione è la prima che deve misurarsi in modo serio con il tema della distruzione delle risorse naturali, per questo è molto importante che si torni alla riscoperta di valori e pratiche antispreco già usate in modo automatico dai nostri nonni.

Lo ricorda Neri Marcorè che conclude “Bisogna seminare dal basso partendo dalle scuole e dai Comuni per lasciare questa consapevolezza rafforzata in eredità virtuosa alle nuove generazioni”.