Jesus Christ Superstar musical di nuovo a teatro in tour per l’Italia e anche in tv, con il capolavoro cinematografico di Norman Jewison.

Jesus Christ Superstar musical pacifista purtroppo sempre attuale

Sono passati 53 anni dalla prima messa in scena di Jesus Christ Superstar, che ora torna in scena nei teatri italiani. Prima Roma, al Sistina, dove resterà fino alla domenica di Pasqua, e poi in tournée fino a giugno con tappe anche Firenze, Bari, Bassano del Grappa, Genova, Torino, Reggio Emilia, Bologna e Parma. Intanto, proprio la notte tra la Pasqua e il lunedì di Pasquetta, l’adattamento cinematografico arriverà in tv.
Era il 1970 quando Andrew Lloyd Webber portava in scena un musical destinato a segnare la storia del genere a teatro come sul grande schermo. Un’opera rock, composta da Webber con testi di Tim Rice, nella quale un gruppo di hippie arriva nel deserto israeliano per mettere in scena l’ultima settimana di vita di Gesù. Le famiglie americane sono scioccate quotidianamente dalle immagini della ‘sporca guerra’ del Vietnam e Webber e Rice, prima, e Jewison poi, rispondono con un inno pacifista tra i più potenti mai realizzati.
Il film, in particolare, conquista un successo clamoroso proprio per la sua modernità, che parla la lingua di una generazione in rivolta, quella statunitense (e non solo) degli anni ’60 e ’70. Il cast multietnico e un deciso messaggio di umanità e tolleranza contro ogni forma di odio e sopraffazione, sono le ‘armi’ con cui Jesus Christ Superstar combatte la sua guerra contro i dogmi moralistici che tanti orrori stavano producendo negli USA e nel resto del mondo. Esemplare, in questo senso, il ritratto di Giuda Iscariota, impersonato dall’attore e cantante afroamericano Carl Anderson. Una figura tragica e tormentata, da comprendere più che condannare, lontanissima dal semplice traditore descritto dalla tradizione.
Orrori che fanno ancora parte del nostro presente, come ci ricordano le immagini quotidiane di un’altra guerra, quella in Ucraina, e che rendono la lezione di questo musical senza tempo ancora preziosa.

Ted Neeley: mezzo secolo da Gesù

Chi è stato senza dubbio toccato da Jesus Christ Superstar è il suo protagonista, Ted Neeley.
Aveva trent’anni quando impersonò Gesù di Nazareth nel film di Jewison e continua a farlo ancora oggi a 78 anni, girando il mondo nelle varie versioni del musical, compresa quella in tour in Italia.
Intervistato dall’Ansa, Neeley ha condiviso il suo pensiero sul musical, su come abbia segnato la sua vita e sulla capacità di Massimo Romeo Piparo di renderlo ancora attuale.

La forza di Jesus Christ Superstar è il suo messaggio universale: si parla di pace, amore, rispetto, di gentilezza e comprensione. Quel film ha cambiato la mia vita per sempre. Oltre all’impatto spirituale, oltre alla professione, su quel set ho incontrato l’amore della mia vita, mia moglie Leeyan Granger, magnifica danzatrice del Balletto nazionale canadese e madre dei miei figli. Come dire, ho avuto anche io il mio piccolo miracolo.
Piparo ha creato un potentissimo evento dal vivo, che rispetta sia il film che l’album originale. Sono veramente orgoglioso di far parte di questo cast, perché insieme rappresentiamo la pace, l’amore e la collaborazione reciproca”.

Un cast in cui spiccano il mezzosoprano ucraino Sofiia Chaika e il soprano russo Anna Koshkina, che nello spettacolo cantano insieme l’invocazione dolente Could we start again, please? (Potremmo ricominciare daccapo, per favore?). La speranza è che qualcuno le ascolti.

Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.