L’uovo di Pasqua di caciocavallo con il ripieno di soppressata rappresenta la vera rivoluzione culinaria, made in italy, di quest’anno.

La Pasqua per tanti significa togliersi uno sfizio dolce rappresentato, per antonomasia, dall’uovo di Pasqua. Un tripudio di dolcezza che, negli anni, ha conquistato grandi e piccoli con le sue numerosissime varianti. Fondente, al latte, bianco, con mandorle o praline. Mancava all’appello, però, un uovo dalle vesti salate, capace di attirare l’attenzione anche di tutti quelli che, tra una fetta di torta, hanno sempre preferito un ben più verace “pane e salame”.

Da questa intuizione è nata la particolare idea di un caseificio del Vallo di Dianno, una zona tra Salerno e la Basilicata, dove è stato ideato un uovo mai visto prima: l’uovo di caciocavallo emigrante, com’è stato ribattezzato il nuovo cibo pasquale. Un uovo di Pasqua con caciocavallo e soppressata, salato e dal sapore deciso. L’idea realizzata dal Caseificio Sant’Antonio di Sala Consilina, ha da subito conquistato il cuore dei consumatori. La ricetta si basa su alcuni prodotti tipici della zona, e anche per questo ha avuto un incredibile successo. L’uovo di caciocavallo emigrante è la novità della Pasqua 2022

Com’è fatto l’Uovo di Pasqua di caciocavallo

Ma di preciso, com’è fatto l’Uovo di Pasqua di caciocavallo? Come lascia intuire il suo nome, il singolare alimento pasquale è realizzato con uno strato esterno di formaggio, mentre al suo interno, si trova un ripieno di soppressata. Nello specifico, la parte ovale e incartata (come ogni uovo di Pasqua) è formata da un caciocavallo di latte vaccino da 1,5 chilogrammi. Al suo interno si trova la soppressata del Vallo di Diano, realizzata con la carne di suino lavorata a punta di coltello e aromi.

I realizzatori hanno deciso di chiamare quest’esperimento culinario Uovo di caciocavallo emigrante. La motivazione va cercata in un momento della storia italiana, quando i nostri connazionali erano costretti ad andare a vivere negli Stati Uniti. All’epoca negli Usa era vietata l’importazione di salumi e, per poter sbarcare con il cibo di casa e farlo arrivare agli altri migranti, chi approdava oltreoceano aveva quindi l’abitudine di nascondere la soppressata, e tutti i salumi in generale, all’interno di un formaggio, così da poter passare i controlli. Proprio da questa tradizione deriva l’idea dell’uovo di Pasqua di caciocavallo ideato nel Vallo di Dianno.

Il prodotto, a edizione limitata ha riscosso un successo clamoroso. Ma quanto costa l’uovo di Pasqua di Caciocavallo? Non certo una spesa esigua, visto che è stato messo in vendita a 28 euro. Un prezzo, però, che viene giustificato da una lavorazione artigianale e degli ingredienti di prima qualità.

Nonostante il prezzo, l’uovo ha subito convinto i consumatori, diventando uno dei prodotti di punta di Eataly e dei negozi specializzati. In poco tempo il prodotto è andato tutto esaurito, obbligando i produttori del Caseificio a bloccare le vendite.