Federcofit (federazione comparto funerario italiano) rilancia, a distanza di un anno, un problema ben noto ai romani: “I depositi delle bare presso il cimitero di Prima Porta al Flaminio sono nuovamente pieni, dopo lo scandalo delle centinaia di salme in giacenza solo un anno fa”  “Durante questa riunione (con Ama ndr.) ci era stata garantita la massima collaborazione per risolvere una serie di problematiche relative ai cimiteri e alle cremazioni a Roma e anche per fornire un servizio adeguato e professionale alla cittadinanza”.  Marco Aquilini, vicepresidente di Federcofit prosegue: “abbiamo ricevuto questa inattesa comunicazione sul deposito temporaneo delle bare al Verano, che costringerebbe le famiglie dolenti, oltre ad un lungo periodo di attesa, anche a farsi carico di ulteriori spese per il successivo trasferimento a Prima Porta”.

Da qui la lettera urgente di Federcofit, ad Ama in cui si chiede se “l’onere del trasferimento della salma spetti all’impresa funebre, con conseguente aggravio di spese per il cittadino” e, in caso affermativo, sollecitare la municipalizzata a “rendere pubblica tale disposizione, onde evidenziare che l’eventuale aggravio di costi per il cittadino non dipende dalla volontà dell’impresa funebre”, ma dalle decisioni dell’azienda comunale. “Siamo davvero stupiti che, durante la riunione non si sia fatto il minimo accenno a tale disposizione, che evidentemente, vista la ristrettezza dei tempi di comunicazione, era già stata decisa dall’amministrazione. Vogliamo sperare – ha concluso Aquilini – che tali riunioni, pur non frequenti, servano in futuro a stabilire un clima di reciproca e sincera collaborazione che vada a vantaggio di tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle famiglie dolenti”.

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“L’accoglienza di alcune salme al cimitero Verano prima della cremazione, disposta oggi, è una misura assolutamente temporanea che non comporterà nessun aggravio o costo aggiuntivo per le famiglie dei defunti” assicura Ama Cimiteri  Roma proseguendo: “La direzione sta già risolvendo il problema tecnico che ha consigliato di utilizzare per qualche giorno le disponibilità di spazi presso il cimitero monumentale. Già entro questa settimana si conta di poter ripristinare l’accoglienza presso il cimitero Flaminio, dove si trova l’impianto crematorio”.

Intanto, in attesa dell’avvio del piano da 7 milioni di euro promesso dal Campidoglio per la riqualificazione dei cimiteri capitolini, i romani che sceglieranno di cremare i propri cari defunti in impianti fuori città si ritroveranno di fronte al rincaro dei prezzi.