Per Sylvester Stallone, Rocky Balboa è la pellicola più memorabile dell’intera serie. Una presa di posizione che sicuramente alimenterà i dibattiti tra i fan della saga dello Stallone Italiano.

Sylvester Stallone, Rocky Balboa è stato “l’ostacolo più grande della mia carriera”

È un Sylvester Stallone incline al sentimentalismo quello che ha ricordato, con un post sul suo account ufficiale Instagram, Rocky Balboa. Il film, arrivato nei cinema statunitensi nel 2006 e all’inizio del 2007 in Italia, rappresenta la conclusione della saga cinematografica dello Stallone Italiano.

Nel post, Stallone parla delle difficoltà apparentemente insormontabili per riuscire a realizzare il film, al quale nessuno credeva.

“Amo il sesto film, ha rappresentato l’ostacolo più grande della mia carriera. Ci sono voluti più di 12 anni per realizzarlo. Nessuno voleva farlo, assolutamente nessuno. Tutti pensavano fosse una specie di scherzo ma amavo l’idea del film dal profondo del mio cuore, e pensavo che, se dovevo uscire di scena, volevo farlo con quella storia. E alla fine, anche se tutti coloro che avevano preso parte ai film precedenti non volevano averci niente a che fare, siamo riusciti a farlo!
Quando la gente mi chiede quale sia il momento più memorabile della mia carriera, io rispondo Rocky Balboa, senza alcun dubbio. È stata la sfida più grande.
Certo, il primo Rocky è stato magnifico. Ma questo sembrava proprio un sogno destinato a non realizzarsi. Ho dovuto fare i conti con 12 lunghi anni di negatività, finché alla fine ce l’ho fatta. Quasi per caso, in realtà, e un giorno racconterò tutta la storia di come sono andate le cose.
L’ironia di tutta questa vicenda sta nel fatto che, se Rocky Balboa non fosse mai stato realizzato, non ci sarebbe mai stata neanche la storia di Creed”.

Un dramma che porta a conclusione la leggenda di Rocky

Come appare evidente dalle parole di Stallone, Rocky Balboa rappresenta ai suoi occhi la perfetta conclusione della storia del pugile italoamericano.
Una vicenda molto più che sportiva, come lo stesso Sly ha ribadito recentemente, contestando la definizione del primo Rocky come un semplice “film sportivo”. Una storia drammatica divenuta leggenda grazie alla forza espressiva del grande schermo. Nelle immagini malinconiche e nostalgiche di Rocky Balboa questa forza trovava la propria sublimazione, evidenziata dagli splendidi titoli di coda. In essi, il personaggio di fantasia diventava realtà grazie ai video realizzati dalle migliaia di fan sulla scalinata del municipio di Philadelphia, mentre la scalano imitandone le gesta.
L’immaginario che diventa concreto e si fa simbolo di un riscatto che non è soltanto una storia edificante, ma un insegnamento morale interiorizzato da persone diverse, in ogni parte del mondo.

Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.