Luciano Canfora si scaglia contro Giorgia Meloni: durante un incontro al liceo scientifico Enrico Fermi di Bari, dove si parlava del conflitto in Ucraina, il famoso linguista ha definito la leader di Fratelli d’Italianeonazista nell’animo”. Subito la risposta della politica, pronta a querelare il filologo.

Canfora: “Meloni si schiera con neonazisti ucraini”

Lunedì il filologo Luciano Canfora era ospite del liceo scientifico Enrico Fermi di Bari per un incontro intitolato Tutta un’altra storia, un’assemblea per parlare del conflitto in Ucraina con un approccio multidisciplinare. Nel corso del suo intervento, il linguista ha parlato di Giorgia Meloni in questi termini:

“Non vedo nello schieramento politico del nostro Paese forze capaci di dire ‘Voglio capire’. Anche la terribilissima e sempre insultata leader di Fratelli d’Italia – trattata di solito come una mentecatta pericolosissima – essendo neonazista nell’animo si è subito schierata con i neonazisti ucraini ed è diventata una statista molto importante, ora è tutta contenta di questo ruolo. Non fa parte della maggioranza di governo attuale ma è una pedina esterna molto comoda per dimostrare che il Paese è unito” 

La replica della Meloni: “Lo querelo”

Non si è fatta attendere la risposta di Giorgia Meloni che, tramite un post sulla sua pagina Facebook, afferma di aver iniziato le pratiche per querelare Luciano Canfora. Come scritto nel post, la leader di Fratelli d’Italia afferma:

“Invece di scusarsi, il filologo Canfora afferma che definirmi “neonazista” per il sostegno al popolo ucraino sarebbe “altra cosa rispetto a nazista”. Oltretutto mischiando e mistificando la proposta del blocco navale, una missione europea in accordo con le autorità nordafricane. A voi sembra normale che nelle scuole si dia spazio ad un tale odio politico? Io lo trovo a dir poco inaccettabile e chiaramente ho già dato mandato per agire legalmente contro le ignobili parole nei miei confronti. In un istituto scolastico di Bari, mi definisce “neonazista nell’animo”. Parole inaccettabili, pronunciate, ancora una volta, da una persona che si dovrebbe occupare di cultura e formazione e che invece finisce a fare becera propaganda a dei giovani studenti. La querela non gliela toglie nessuno” 

 

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