Barletta, fermato l’omicida del barista: un litigio il movente

L’assassino di Giuseppe Tupputi, il 43enne rimasto vittima di una sparatoria all’interno del Morrison’s Revolution, ora ha un nome ed un cognome. Si tratta di un uomo di 32 anni, un profilo criminale inserito a pieno titolo tra le ‘conoscenze’ delle forze di polizia, tanto da essere sottoposto a sorveglianza speciale. Il soggetto in questione venne arrestato nel 2010 con l’accusa di tentato omicidio, avendo accoltellato allo stomaco un 24enne, sempre all’interno di un bar di Barletta.

Barletta, le parole del procuratore

L’indiziato principale per la morte del titolare del Morrison’s Revolution, dovrebbe coincidere con colui che materialmente ha dato il via alla sparatoria di Barletta. A confermarlo il procuratore di Trani, Renato Nitti: “Sulla base degli elementi acquisti, abbiamo individuato quello che sembrerebbe essere il responsabile della sparatoria di ieri sera”.

Decisive le immagini di videosorveglianza della zona e le testimonianze dei clienti del bar. La motivazione principale alla base della reazione violenta del criminale sarebbe da rintracciare in un litigio tra i due protagonisti di questa drammatica vicenda, finita poi nel peggiore dei modi.

Il prefetto

“Desidero congratularmi con il questore e con il personale del commissariato di Barletta per la pronta e brillante risposta all’indomani del barbaro omicidio, che rappresenta un nuovo trauma patito da questa comunità”. Questo il contenuto della nota che contiene le dichiarazioni del prefetto di Barletta-Andria-Trani, Maurizio Valiante, con riferimento al fermo del presunto assassino.

“Lo sforzo investigativo che ha portato al risultato odierno dimostra lo spirito di servizio, lo spiccato senso di equilibrio e la qualificata professionalità delle donne e degli uomini della Polizia di Stato. che oggi celebrano il 170° anniversario della fondazione della Polizia di Stato per la prima volta in questa provincia dopo l’istituzione, nello scorso mese di luglio, della nuova questura, che unitamente ai comandi provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza sta sviluppando un’azione sempre più determinata e penetrante per assicurare alla collettività una più solida cornice di sicurezza”, conclude il prefetto.