L’India rimane con il fiato sospeso per l’evolversi della tragedia della funivia di Trikut, nella regione dello Jarkhand. Dopo quasi due giorni, infatti, continuano le operazioni di salvataggio di cinque persone ancora intrappolate nel vuoto all’interno delle cabine. Sale purtroppo il numero delle vittime, arrivato a quattro, dopo la drammatica morte di Rakesh Nandan, uno dei soccorritori precipitato nel vuoto a causa dell’apertura della cintura di sicurezza.

I soccorsi sulla funivia di Trikut sono quasi completati

Continua il dramma della funivia di Trikut, la più lunga dell’India con una lunghezza di 800 metri. I media locali continuano a monitorare le operazioni di salvataggio dei turisti ancora bloccati all’interno delle rispettive cabine. Stando alle ultime informazioni, sarebbero ancora cinque le persone da trarre in salvo sulle trenta originariamente previste. I soccorsi risultano particolarmente complicati e lenti, ciascuna persona viene estratta dalla cabina e riportata in salvo tramite l’ausilio degli elicotteri dell’Aeronautica.

Nella giornata di ieri la Protezione Civile ha dovuto sospendere le operazioni a causa della scarsa visibilità, riprendendole all’alba di stamane. L’auspicio è che la missione di soccorso sia completata entro questa sera. Fortunatamente, nessuno dei superstiti ha patito fame o sete, grazie ai rifornimenti avvenuti tramite l’utilizzo di droni.

Rimangono ancora da stabilire le cause che abbiano portato all’incidente, probabilmente un guasto di natura tecnica, da accertare successivamente alle operazioni di soccorso. Durissimo il commento sull’accaduto dell’ex Governatore della regione Raghubar Das, ora all’opposizione:

È semplicemente inaccettabile che tante persone. tra cui alcuni bambini, restino intrappolate dentro a cabine sospese nel vuoto per quasi un giorno. Colpa dell’evidente incapacità di chi governa oggi”.