Dipendenza gas russo. Dopo la guerra in Ucraina l’Italia sta cercando di diversificare le fonti, aumentare le forniture da altri Paesi e puntare anche sul gas naturale liquefatto per svincolarsi sempre più dalla Russia. Gli accordi firmati ad Algeri rientrano in questa strategia. Sul tema è intervenuto l’economista Nicola Rossi, presidente della Fondazione Bruno Leoni, ospite della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.

Dipendenza gas russo

“L’Europa -ha affermato Rossi- avrebbe dovuto porsi il problema dell’indipendenza energetica, ci sono responsabilità molto serie in questo. Vorrei però che si scusassero anche tutte le persone che protestavano contro il Tap, immaginiamoci come sarebbe adesso la situazione se non si fosse fatto il Tap”.

Sui risvolti delle sanzioni economiche alla Russia

“A volte le cose vanno male, vanno sorte, non dobbiamo deprimerci, dobbiamo imparare a reagire -ha affermato Rossi-. Dobbiamo affrontare la realtà per quella che è e a volte la realtà può essere anche molto sgradevole. La frase di Draghi sui condizionatori ha un senso molto preciso, la decisione che dobbiamo prendere è quanto vale per noi per la libertà. Non possiamo pensare che sia lo Stato a provvedere alla nostra libertà, dobbiamo difenderla noi ogni giorno e quando arriva il momento e anche essere disposti a pagare un prezzo per mantenerla. Durante il covid lo Stato ha fatto ciò che poteva per difendere i cittadini di fronte ad un evento avverso, nel caso della guerra invece è diverso, dobbiamo guardarci allo specchio e domandarci se vogliamo pagare un prezzo per la libertà. C’è qualcuno lontano da noi che sta pagando un prezzo altissimo per la libertà.