Nuovo attacco contro i civili nel conflitto tra Russia e Ucraina. Alle 10.30 ora locale è stata bombardata la stazione ferroviaria di Kramatorsk, nel distretto separatista di Donetsk. Il sindaco della città Alexander Goncharenko, secondo quanto riferisce la tv Ukraine 24 sul proprio canale Telegram, ha parlato di 4mila persone presenti al momento dello scoppio. I soccorritori presenti sul posto continuano ad aggiornare il tragico bilancio, arrivato nell’ultimo bollettino a 39 vittime accertate, di cui quattro bambini. Soglia confermata anche dal presidente della rete ferroviaria ucraina Alexander Kamyshin.

Attacco alla stazione di Kramatorsk, le prime reazioni

Le prime reazioni all’attacco della stazione di Kramatorsk sono di sgomento e rabbia, ma anche di incomprensione. L’hub ferroviario è il punto di massima concentrazione della piccola cittadina, al momento dello scoppio erano presenti bambini, donne, uomini pronti a evacuare la zona. Un possibile tentativo di terrorizzare la popolazione.

Il ministero della Difesa di Mosca ha smentito che l’esercito russo abbia bombardato la stazione di Kramatorsk, definendo l’attacco una “provocazione” da parte degli ucraini dissidenti. Il principale interrogativo emerso riguarda i resti delle armi trovati attorno ai cadaveri. Si tratterebbe del missile Tochka-U, della famiglia “a grappolo” che sarebbe utilizzata solamente dalla forze armate ucraine, e non da quelle russe. Il Tochka-U può essere lanciato da lunghissima distanza, nell’ordine di decine e centinaia di chilometri. Tra i dettagli più inquietanti la scritta “per i bambini” visibile su uno dei missili dopo lo scoppio. 

Il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha commentato la notizia con una richiesta di cessare il fuoco:

Ancora orrori in Ucraina. Altri civili morti, anche bambini. Le bombe sulla stazione di Kramatorsk sono l’ennesima dimostrazione che la guerra russa è reale, le vittime sono vere. Ferma condanna. Tutti vogliamo la pace, non c’è più tempo da perdere: subito un cessate il fuoco“.

Parole dure di condanna da parte dell’Ue tramite Jean-Charles Michel, il quale ha definito “orribile” l’attacco alla stazione di Kramatorsk paventando l’invio di armi e l’arrivo di nuove sanzioni.