Il circuito di Melbourne fu il primo a vivere l’incubo Covid: nel 2020, quando la pandemia era ancora agli albori. La gara fu infatti cancellata dopo varie positività trovate tra gli addetti ai lavori. Questo weekend la Formula 1 torna in Australia per chiudere un simbolico cerchio, e trova un circuito nuovo, reso più veloce e con quattro zone destinate al DRS.

Cosa è cambiato nel circuito

La pista che si trova all’interno dell’Albert Park ha un asfalto completamente nuovo, cosa che garantirà più stabilità ai piloti visto che prima il porpoising e il fondo irregolare del Gran Premio avrebbe creato non pochi problemi di stabilità. Un’altra novità rilevante è il modo in cui è stato velocizzato il circuito. Allargato l’imbuto alla prima curva -dove prima avvenivano molte collisioni- e allargata anche la curva 4. Curva 6 che che porta all’allungo nel centrale che passa da essere bassa e lenta è stata resa rapida e scorrevole.

Quali sono le zone DRS

A Melbourne ci saranno ben 4 zone dove sarà possibile mettere in funzione l’ala mobile, le cosiddette zone RDS. Ci saranno i primi due rettilinei, oltre che un tratto in uscita dalla curva 10 e uno tra la 7 e la 9.

Verstappen per il bis, Ferrari per il ritorno alla vittoria

Dopo tre anni è difficile fare pronostici, ma il circuito ad alta velocità favorisce senza dubbio la Redbull, che già nell’ultimo GP si è dimostrata la vettura con le velocità di punta più alte.

La Ferrari non cambierà, sintomo che i piloti e meccanici sono soddisfati della macchina che ha gareggiato nei primi due GP, come dalle parole di Mattia Binotto: “Non si tratta di quando saremo pronti a introdurre miglioramenti, piuttosto di vedere il tetto di spesa e non spendere tutto nelle prime gare. Per questo non ci aspettiamo significativi sviluppi per Melbourne: appena potremo porteremo delle novità“.