Casi Covid oggi: Gimbe conferma il calo dei contagi.Il monitoraggio della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 30 marzo-5 aprile 2022, rispetto alla precedente, una lieve diminuzione di nuovi casi  e un aumento dei decessi . Crescono però, anche i casi attualmente positivi (1.274.388 vs 1.266.878), le persone in isolamento domiciliare  e i ricoveri con sintomi , mentre, dato estremamente positivo diminuiscono i pazienti in terapia intensiva.

Casi Covid oggi: Gimbe conferma il calo dei contagi

 

“Dopo la stabilizzazione della scorsa settimana – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – i nuovi casi settimanali si attestano a quota 469 mila, con una riduzione del 6,9% e una media mobile a 7 giorni che scende intorno ai 68 mila casi. Rimane tuttavia molto difficile fare previsioni, sia per l’eterogeneità delle situazioni regionali, sia perché in alcune grandi Regioni del Nord iniziano ad intravedersi segnali di risalita».

Alcune regione aumentano i contagi

Si rileva, nella settimana 30 marzo-5 aprile si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in 4 Regioni (dal +1,3% del Veneto al +10,4% dell’Emilia-Romagna) e un decremento in 17 (dal -1,3% della Lombardia al -18,2% dell’Umbria) . Rispetto alla settimana precedente, in 38 Province i nuovi casi registrano un incremento percentuale, in 69 una diminuzione.

Casi covid oggi: i pazienti ospedalizzati

«È importante rilevare – commenta Cartabellotta – che il quadro dei pazienti ospedalizzati è notevolmente mutato negli ultimi 6 mesi, sia per effetto delle coperture vaccinali e relativi booster, sia per la progressiva sostituzione della variante delta con quella omicron, più contagiosa, ma meno severa».

Le terapie intensive

In particolare, se a fine ottobre veniva ricoverato il 3,22% degli attualmente positivi in area medica e lo 0,47% in terapia intensiva, oggi queste percentuali sono crollate rispettivamente allo 0,78% ed allo 0,04%. Inoltre, se il recente rialzo dei casi ha determinato in tre settimane un incremento di oltre 2.000 posti letto in area medica, in area critica al momento si osserva un plateau. «Questo dimostra che si è ridotto in maniera rilevante il numero di pazienti COVID-19 ospedalizzati per polmonite severa che richiedono un ricovero in terapia intensiva – continua il Presidente – mentre vengono ospedalizzati soprattutto anziani con patologie multiple che possono essere assistiti nei reparti ordinari».