Mario Draghi ha parlato in conferenza stampa annunciando i prossimi passi per l’economia italiana. Il premier ha confermato il deficit al 5,6% mentre la pressione fiscale è diminuita di qualche decimale, l’inflazione è in grande crescita. Per quanto riguarda la crescita del Pil programmatico, si segnala una brusca frenata: dal 4,7% è sceso ora al 3,1%.

Proprio sul tema legato al Pil, Mario Draghi ha così parlato:

“Partendo da una stima Istat di crescita del Pil reale nel 2021 più elevata di quanto previsto a settembre nella Nota di Aggiornamento del Def, 6,6% contro 6,0%”, si legge nel documento, scende la “previsione tendenziale per il 2022”.

Mario Draghi: l’impatto della guerra sul Pil italiano

I dati segnalati riflettono naturalmente anche le notizie che giungono dal conflitto bellico che vede coinvolte Russia ed Ucraina; a tal proposito Mario Draghi ha dichiarato:

È chiaro che la guerra ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita. In particolare su questo pesano l’aumento dei prezzi dell’energia e altri beni, ma anche la fiducia dei consumatori che è diminuita. Consumatori e imprese vedono oggi un futuro meno positivo. Faremo tutto il necessario per sostenere famiglie e imprese”.

Embargo gas russo, Draghi: “Fino a Ottobre siamo coperti”

Dopo le ultime voci di un possibile embargo dal gas russo, Mario Draghi è intervenuto sulla questione negando ad oggi tale possibilità:

“Non c’è niente di questo, se dovessero cessare le forniture di gas oggi, fino a tardo ottobre saremmo coperti con le riserve, le conseguenze non ci sarebbero. “Preferiamo la pace o ilcondizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre. Andiamo con l’Ue, se ci propone l’embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace, preferiamo la pace o stare il condizionatore d’aria acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre”.