La finale del Masters 1000 di Miami è già storia in tutti i sensi: a soli 18 anni Alcaraz ha battuto 6-5 6-4 il norvegese Casper Ruud vincendo il torneo.

Un traguardo davvero importante per il tennis iberico, nessuno spagnolo aveva mai conquistato questo torneo, nemmeno la leggenda Rafael Nadal.
Alcaraz balza al secondo posto nella classifica di rendimento del 2022 e scalza l’italiano Sinner nel ranking ATP.
È il più giovane campione maschile di Miami e il terzo assoluto nei 283 tornei dal 1990 della categoria “1000”.

Lo spagnolo non ha nascosto il suo entusiasmo:

“Non ho parole per descrivere come mi sento in questo momento. È così speciale vincere il mio primo Masters1000 qui a Miami. Ho una squadra incredibile con me. Sapevo che Ruud stava giocando in maniera incredibile. Ho cercato di attaccare maggiormente sul suo rovescio per aprirmi il campo e metterlo in difficoltà. Non volevo fargli dominare la partita, la chiave è stata questa“.
 
Solo Michael Chang (Toronto 1990) e Rafael Nadal (2005 Monte Carlo) erano più giovani di lui quando hanno conquistato un “1000”.

Alcaraz: gli scacchi, i guadagni e la vittoria di Miami

Nonostante la giovane età il suo bottino è già di 3,8 milioni di euro, inoltre in una recente intervista ha dichiarato di apprezzare molto il riposo “Ho capito che il riposo è fondamentale per un’atleta. Il sonno ti aumenta le energie e preserva il fisico dall’usura” e di essere un appassionato di scacchi “Mi aiutano ad allenare la concentrazione. Negli scacchi, come nel tennis, ti perdi per un attimo e rischi di andare in confusione. In questo aspetto sono due discipline abbastanza simili”.

La mentalità è quella giusta e ci sono un sacco di margini per migliorare e arrivare al vertice, la parola ora sta solo al campo, sperando che Miami sia solo l’inizio di una carriera leggendaria.