La prima gara per la Mercedes non è stata una disfatta solo grazie ai problemi tecnici della RedBull, che ha permesso a Hamilton e Russel di chiudere al terzo e al quarto posto portando a casa 27 punti per la scuderia contro gli 0 punti dei rivali.

Ma è una magra consolazione, considerando che i tempi della W13 sono lontani anni luce rispetto a quelli della RB18 e della F1-75, ne è consapevole Hamilton: “Non dipende dalla pista perché soffrivamo il porpoising anche a Barcellona, che è un circuito con molti meno avvallamenti rispetto a Sakhir. E, a meno che non si riesca a trovare una soluzione, avremo questo problema anche alla prossima gara, visto che correremo su un tracciato con rettilinei persino più lunghi. Ma abbiamo tanta gente molto preparata e capace che sta lavorando per risolvere”. 

Il problema di Hamilton e della Mercedes

Il problema della macchina è il porpoising, lo slittamento della vettura in rettilineo sopra i 250 km/h per il carico aerodinamico creato sull’asfalto, che crea disagio anche della gestione degli pneumatici. “È un problema enorme che non avevo mai visto su una macchina di F1 prima d’ora. Le auto non sono pensate per saltellare in questo modo, acquisti e perdi carico di continuo ogni volta che vai su e giù. Siamo riusciti a renderlo meno evidente, anche se non è piacevole per la schiena e per il collo… Speriamo di migliorare ancora. A causa del porpoising, non riesci ad avere il carico di cui avresti bisogno durante il giro, ed è questo il motivo per cui siamo lontani dagli altri. I nostri rivali si trovano in una posizione migliore perché riescono a generare più carico aerodinamico. E, quindi, sono più veloci di noi”.